Tortura e falso: tre poliziotti a giudizio per la caduta di Hasib Omerovic da una finestra

Tortura E Falso Tre Poliziott Tortura E Falso Tre Poliziott
Tortura e falso: tre poliziotti a giudizio per la caduta di Hasib Omerovic da una finestra - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 31 Maggio 2024 by Francesca Monti

La Procura di Roma ha richiesto il rinvio a giudizio per tre agenti di polizia coinvolti nella vicenda di Hasib Omerovic, l’uomo che è precipitato dalla finestra della sua abitazione nel quartiere Primavalle durante un controllo da parte delle forze dell’ordine, subendo gravi ferite.

pubblici ministeri di piazzale Clodio hanno contestato ai tre agenti, a seconda delle loro posizioni, i reati di falso e tortura. In particolare, il reato di tortura è stato contestato all’assistente capo della polizia Andrea Pellegrini, che all’epoca dei fatti prestava servizio nel distretto di Primavalle.

Secondo l’accusa, durante l’attività di identificazione nella casa di Omerovic, Pellegrini avrebbe compiuto “plurime e gravi condotte di violenza e minaccia”, causando un trauma psichico alla vittima, che sarebbe poi precipitata nel vuoto dopo aver scavalcato il davanzale della finestra della camera da letto nel tentativo di fuggire dalle condotte violente e minacciose in atto nei suoi confronti.

*“Reato di falso: altri due agenti coinvolti”

A Pellegrini è stato contestato anche il reato di falso in concorso con altri due colleghi, per aver attestato che l’intervento nell’appartamento fosse “dipeso dall’essersi incrociati per strada lungo il tragitto e non, come realmente accaduto, da accordi telefonici previamente intercorsi”

Un quarto indagato, che ha collaborato alle indagini, ha chiesto il patteggiamento.

La vicenda risale al mese di febbraio del 2020, quando Hasib Omerovic, un cittadino bosniaco di 36 anni, è precipitato dalla finestra della sua abitazione nel quartiere Primavalle di Roma durante un controllo da parte della polizia. Secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine, l’uomo avrebbe tentato di fuggire scavalcando il davanzale della finestra della camera da letto, precipitando nel vuoto e subendo gravi ferite.

Tuttavia, le indagini condotte dalla Procura di Roma hanno portato alla luce una serie di elementi che hanno fatto emergere una versione dei fatti diversa da quella fornita dalle forze dell’ordine. In particolare, secondo l’accusa, l’intervento della polizia nell’appartamento di Omerovic non sarebbe stato casuale, ma sarebbe stato il risultato di accordi telefonici previamente intercorsi tra gli agenti coinvolti.

Inoltre, durante l’attività di identificazione, l’assistente capo della polizia Andrea Pellegrini avrebbe compiuto “plurime e gravi condotte di violenza e minaccia” nei confronti di Omerovic, causando un trauma psichico alla vittima, che sarebbe poi precipitata nel vuoto nel tentativo di fuggire dalle condotte violente e minacciose in atto nei suoi confronti.

A seguito di queste rivelazioni, la Procura di Roma ha richiesto il rinvio a giudizio per tre agenti di polizia coinvolti nella vicenda, contestando loro i reati di falso e tortura. In particolare, il reato di tortura è stato contestato a Pellegrini, mentre gli altri due agenti sono accusati di falso in concorso con lui. Un quarto indagato, che ha collaborato alle indagini, ha chiesto il patteggiamento.

La richiesta di rinvio a giudizio rappresenta un passo importante nella ricerca della verità sulla vicenda di Hasib Omerovic, che ha suscitato grande scalpore nell’opinione pubblica italiana. La vicenda ha anche sollevato importanti questioni sulla condotta delle forze dell’ordine durante i controlli e sul rispetto dei diritti umani.

La tortura è un reato grave, che lede la dignità della persona e viola i diritti fondamentali dell’individuo. In Italia, la tortura è stata introdotta come reato nel codice penale solo nel 2017, dopo anni di pressioni da parte delle organizzazioni per i diritti umani. La richiesta di rinvio a giudizio per i tre agenti coinvolti nella vicenda di Omerovic rappresenta un importante segnale nella lotta contro la tortura e i maltrattamenti da parte delle forze dell’ordine.

Il reato di falso, invece, riguarda la falsità di atti e documenti pubblici, e rappresenta un reato grave che lede la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato. La richiesta di rinvio a giudizio per i due agenti coinvolti nella vicenda di Omerovic rappresenta un importante segnale nella lotta contro la corruzione e l’illegalità nelle istituzioni pubbliche.

La richiesta di rinvio a giudizio è solo il primo passo di un lungo iter giudiziario, che dovrà accertare le responsabilità dei tre agenti coinvolti nella vicenda di Omerovic. Tuttavia, questa richiesta rappresenta un importante segnale nella ricerca della verità e della giustizia, e un passo avanti nella lotta contro la tortura e i maltrattamenti da parte delle forze dell’ordine, nonché contro la corruzione e l’illegalità nelle istituzioni pubbliche.

Keep Up to Date with the Most Important News

By pressing the Subscribe button, you confirm that you have read and are agreeing to our Privacy Policy and Terms of Use