Lele Mora: Dalle Umili Origini al Successo in Mediaset, e poi il Buio del Carcere – La Storia del Celebre Agente dei Vip

Lele Mora Dalle Umili Origini Lele Mora Dalle Umili Origini
Lele Mora: Dalle Umili Origini al Successo in Mediaset, e poi il Buio del Carcere - La Storia del Celebre Agente dei Vip - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2024 by Giordana Bellante

Lele Mora, noto personaggio televisivo e agente del mondo dello spettacolo, ha condiviso dettagli intimi della sua vita nel podcast “One More Time” di Luca Casadei. Dalle sue umili origini alla scalata del successo in Mediaset, fino al periodo buio trascorso in carcere, Lele Mora si è aperto senza filtri, raccontando anche della sua amicizia con Silvio Berlusconi.

“Sognavo di studiare, ma non c’erano i soldi”

Nato in una famiglia modesta, Lele Mora ha rivelato che il suo sogno era studiare, ma le difficoltà economiche non glielo permisero. “Mio papà ha chiesto a un frate di aiutarci per farmi studiare. Ho fatto cinque, sei anni in questo convento, ma poi ho capito che non era il caso che mi facessi frate. Sono uscito dal convento e mi sono iscritto a una scuola alberghiera. Sono riuscito poi ad andare a lavorare a Venezia. Qui ho incontrato tanti artisti che andavano al Festival del Cinema di Venezia e ho capito che quel mondo, poteva essere il mio mondo perché lo sentivo mio”, ha raccontato.

“Sono riuscito a entrare a Mediaset a 22/ 23 anni”

‘incontro con Giampiero Malena, manager di Pippo Baudo, ha segnato l’ingresso di Lele Mora nel mondo dello spettacolo. “Ho conosciuto Giampiero Malena, che mi ha detto: ‘Guarda Lele, tu hai un carattere meraviglioso e puoi fare il lavoro che faccio io, hai più pazienza di me, sei più dolce, sei più attento, sei più delicato su alcune cose. Ti porterò con me in vari posti’. Così è successo e devo dire che Giampiero è stato il mio passe-partout per tutto quello che ho fatto. Sono riuscito a entrare a Mediaset a 22/ 23 anni, e la prima persona che mi ha presentato è stata Fatma Ruffini, che mi ha dato il primo incarico: mi fece un contratto di varie puntate di ‘Scherzi a parte'”, ha spiegato.

“Ero seduto alla mia scrivania e ho visto nel sottopancia delle televisioni: ‘Arrestato Lele Mora‘”

Nel 2013, Lele Mora è stato arrestato per bancarotta. “Sono stato arrestato per bancarotta perché avevo un debito con l’ufficio entrate. Stavo trattando per pagare questo debito, ma non è stato possibile. Ero già stato in tribunale per fare un accordo ma il giudice non aveva accettato la dilazione di pagamento che avevo prospettato. Hanno emesso un mandato di cattura. Io ero seduto alla mia scrivania quel giorno e ho visto nel sottopancia delle televisioni: ‘Arrestato Lele Mora‘. Dopo circa tre orette, è suonato il campanello: la Guardia di Finanza è entrata in ufficio con un mandato di arresto. Poi mi hanno accompagnato nel carcere di Opera e lì ho fatto dentro 407 giorni”, ha raccontato.

“Quando uscivo dalla mia cella c’erano 7/8 guardie che mi accompagnavano”

Lele Mora ha descritto la sua esperienza in carcere, dove è stato sottoposto a isolamento e sorveglianza a vista. “Ero in isolamento, con sorveglianza a vista e divieto di incontro per tutto il tempo. Quando uscivo dalla mia cella c’erano 7/8 guardie che mi accompagnavano a colloquio con l’avvocato o dai parenti. Vedevo girare per il carcere Riina senza guardie e io, invece, ero seguito da otto di loro. Ho chiesto al comandante di poter creare un orto dietro il carcere. ’ho fatto pulire bene con dei detenuti che mi sono fatto dare e ho creato un orto meraviglioso: era ‘orto-terapia’ e mi aiutava”, ha detto.

“Per via del tentato suicidio, poi, ho avuto due ischemie brutte”

Il periodo in carcere è culminato in un tentativo di suicidio, la vigilia di Natale dopo la visita dei suoi figli. “Queste cose non si devono mai fare. Era la Vigilia di Natale, erano venuti i miei figli e vederli andare via dalla finestra mi ha fatto sentir morire. Sono tornato in cella, non ho più pensato a niente, solo: ‘Perché devo stare qua? Perché devo soffrire così tanto e far soffrire così tanto i miei figli? Se mi tolgo la vita, forse è la cosa più bella’. Vicino al mio letto, c’era una lampada tutta incerottata, ho staccato tutto lo scotch, mi sono messo un asciugamano in bocca e mi sono incerottato. Penso di essere anche svenuto perché non respiravo più. È arrivato il poliziotto penitenziario, mi ha chiamato e io non ho risposto. Subito mi hanno caricato e portato in ospedale. Per via di quel gesto, poi, ho avuto due ischemie brutte”, ha raccontato.

“Sono cose che non vanno fatte. Una notte poi mi sono addormentato e credo di aver avuto una visione di Padre Pio, mi ha detto: ‘Stai sereno, stai tranquillo che nel giro di pochi giorni andrai a casa’”.

Lele Mora: ‘Aamicizia con Berlusconi, l’Incontro con le Star e la Bisessualità

Nel corso della sua carriera, Lele Mora ha incontrato numerosi personaggi famosi. “Tramite un’amica ho conosciuto Giannina Facio, la moglie di Ridley Scott. Era venuta ad abitare addirittura a Verona, a casa mia. Lì io ricevevo tutti, da Stallone a Maradona a Pelè. Poi nella storia di ‘Scherzi a parte’ ho fatto tanti scherzi a tante star internazionali. Io, conoscendo bene Nicoletta Mantovani, ogni anno quando Luciano Pavarotti faceva il ‘Pavarotti & Friends’ venivo invitato per portare ospiti nelle prime file. Lì ho conosciuto veramente tantissimi artisti, da Bono degli U2 a Ricky Martin a Lady Diana, che era stata ospite, al Dalai Lama“, ha detto.

“Ho incontrato Silvio Berlusconi nei primi anni ’80”, ha confessato Lele Mora. “Nacque un’amicizia molto bella, molto vera e molto sincera che continuò per tanti anni. Ci sentivamo cinque, sei volte al giorno: ‘Vieni a cena da me stasera, ci vediamo domani’. Ero molto lusingato di aver incontrato e di avere a che fare con uomo come lui”.

Infine, Lele Mora ha parlato della sua bisessualità. “Non amo l’altro sesso, ho delle attenzioni, che è diverso. A volte ci sono delle sensibilità verso un’altra persona, magari anche del sesso opposto. ‘ho scoperto perché mi sono innamorato di qualcuno ed era la prima volta che mi succedeva. Non ne ho parlato con i miei figli, lo avevano capito, ma non abbiamo mai affrontato l’argomento: sono molto riservati e molto attenti a queste cose. Può darsi avessero paura di ferirmi”.

Keep Up to Date with the Most Important News

By pressing the Subscribe button, you confirm that you have read and are agreeing to our Privacy Policy and Terms of Use