Ultimo aggiornamento il 3 Giugno 2024 by Giordana Bellante
A trent’anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, ripercorriamo la storia dell’amicizia tra il celebre attore napoletano e Gerardo Ferrara, la sua controfigura nel film “Il Postino”, che permise a Troisi di portare a termine il suo ultimo capolavoro.
‘incontro con il destino: da sosia a confidente
Massimo Troisi morì il 4 giugno 1994, lasciando incompiuto il suo film-testamento “Il Postino”. Le scene più faticose furono affidate a Gerardo Ferrara, un sosia di Troisi che per l’occasione si trasformò in un alleato prezioso per l’attore napoletano.
Il provino a Cinecittà
Gerardo Ferrara, oggi 61enne insegnante di Educazione fisica e proprietario di un bed and breakfast a Sapri, racconta come iniziò la sua avventura accanto a Massimo Troisi. Un’amica lo contattò per cercare un sosia di Troisi, che non stava bene e aveva bisogno di qualcuno che lo affiancasse nelle scene più impegnative. Inizialmente scettico, Ferrara si ritrovò a Roma per un provino a Cinecittà, dove conobbe Philippe Noiret, Michael Radford e la stessa troupe del film.
‘inizio delle riprese e l’amicizia con Troisi
Ferrara fu scelto come controfigura di Troisi e iniziò a lavorare sul set de “Il Postino”. La sera del primo giorno di riprese, sconfortato e convinto di non avere nulla a che fare con quel mondo, chiamò la moglie Elena per dirle che voleva tornare a casa. Tuttavia, l’incontro con Massimo Troisi cambiò tutto: i due strinsero un’amicizia profonda, e Ferrara divenne una presenza fondamentale per sostenere l’attore durante le riprese.
‘ultimo saluto e la nascita di Massimo
Quando Troisi terminò le sue scene, mancava solo la sequenza finale, in cui non si vede il suo volto, che toccò a Ferrara girare. Il 4 giugno 1994, Troisi morì, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di chi lo aveva conosciuto e amato. Pochi mesi dopo, Gerardo Ferrara e sua moglie Elena diedero alla luce il loro primo figlio, a cui decisero di dare il nome di Massimo, in onore dell’amico scomparso.
sogni e la promessa mantenuta
Ferrara rivela di aver sognato spesso Troisi, sempre sorridente e sereno. In una di queste occasioni, Troisi gli fece una promessa: “Ti vengo a trovare, tu mi fai stare *bbuono“. Anche se non è più tornato a lavorare nel cinema, Ferrara ha ricevuto un’altra magia dall’amicizia con Troisi: Gaetano, il suo secondo figlio, è nato proprio il 4 giugno, come se Massimo avesse voluto dirgli: “Gerà, il giorno della mia morte non devi piangere, devi festeggiare.”*
Una dedica speciale e un ricordo indelebile
Gerardo Ferrara conserva gelosamente un libro di poesie di Pablo Neruda, con una dedica speciale di Massimo Troisi: “Grazie per l’abnegazione”. Un’altra copia dello stesso libro fu regalata da Troisi al preside di Ferrara, come ringraziamento per avergli concesso l’aspettativa durante le riprese del film. In questo modo, l’amicizia tra Troisi e Ferrara rimane viva e commovente, a trent’anni dalla scomparsa dell’indimenticabile attore napoletano.