Titolo: “Roma, il ritorno in carcere di Marcello Colafigli, storico esponente della Banda della Magliana: una vita tra criminalità e narcotraffico”

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Titolo: "Roma, il ritorno in carcere di Marcello Colafigli, storico esponente della Banda della Magliana: una vita tra criminalità e narcotraffico" - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 4 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi

Contesto: Il Tribunale di Roma ha disposto il ritorno in carcere di Marcello Colafigli, noto come ‘Marcellone’, storico membro della Banda della Magliana. ‘uomo, che si trovava in regime di semilibertà, è stato coinvolto in una nuova indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Piazzale Clodio, coordinata dai sostituti procuratori Giovanni Musarò e Francesco Minisci. ‘inchiesta riguarda un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico, con collegamenti internazionali e una solida base operativa sul territorio romano e nazionale.

Prima parte: ‘eccezionale attitudine criminale di Marcellone

Sottotitolo: La figura di Marcello Colafigli, tra carisma e legami criminali

Secondo il GIP di Roma, Colafigli avrebbe mostrato una “eccezionale attitudine criminale”, dimostrando una “disinvoltura ad intrattenere legami con figure criminali di primo piano” e una “impermeabilità” al lungo periodo di carcerazione, durante il quale non sarebbero mutate né la sua indole né la sua conoscenza delle dinamiche criminali nel territorio romano e nazionale.

Sottotitolo: ‘organizzazione criminale e i traffici illeciti

‘indagine della DDA di Piazzale Clodio ha portato alla luce un’organizzazione criminale ben strutturata e ramificata, dedita al narcotraffico di cocaina e hashish. Secondo l’ordinanza del GIP, Colafigli avrebbe sfruttato la sua posizione di semilibertà e la copertura offertagli dalla responsabile di una cooperativa per organizzare, in breve tempo, un rilevante numero di importazioni di sostanze stupefacenti, utilizzando abilissime modalità sia per il trasferimento del denaro ai fornitori colombiani sia per il trasporto del narcotico, attraverso canali italiani ed esteri. ‘obiettivo finale sarebbe stato quello di fuggire all’estero con i proventi illeciti, utilizzando documenti falsi.

Seconda parte: ‘autorità e la fedeltà: il ruolo di Colafigli nell’organizzazione criminale

Sottotitolo: La compagine criminale di Marcellone

‘indagato avrebbe “agevolmente costituito, diretto e coordinato la compagine criminale”, composta da soggetti del tutto affidabili e non improvvisati, con una stabile base logistica e sicuri canali di importazione. La rete di contatti di Colafigli si estenderebbe dai fornitori colombiani ai complici spagnoli, albanesi e italiani, tutti uniti da una fedeltà inossidabile al criminale romano, riconosciuto come un’autorevole figura di spicco nel panorama criminale.

Sottotitolo: soggetti fedeli a Colafigli: una rete di delinquenza consolidata

‘organizzazione criminale farebbe capo a una vasta platea di soggetti, taluni di comprovata e palese capacità delinquenziale, estremamente fedeli a Colafigli. La rete di contatti e di affiliati avrebbe permesso all’ex membro della Banda della Magliana di mantenere il controllo sul territorio e di continuare a operare nel mondo del narcotraffico, anche durante il periodo di semilibertà.

‘inchiesta della DDA di Piazzale Clodio prosegue, con l’obiettivo di smantellare l’organizzazione criminale e di portare alla luce tutti i collegamenti e le ramificazioni del gruppo, sia sul territorio nazionale sia all’estero. Il ritorno in carcere di Marcello Colafigli rappresenta un importante passo avanti nelle indagini, ma la lotta contro il narcotraffico e la criminalità organizzata richiede uno sforzo costante e congiunto da parte delle forze dell’ordine e della magistratura.

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