Tasse universitarie in Italia: un’analisi critica sul costo dell’istruzione superiore e le disparità regionali

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Tasse universitarie in Italia: un'analisi critica sul costo dell'istruzione superiore e le disparità regionali - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 4 Giugno 2024 by Giordana Bellante

Contesto: ‘Italia si trova ad affrontare una situazione complessa in merito al costo dell’istruzione universitaria, con tasse che variano notevolmente tra atenei pubblici e privati, nonché tra diverse regioni del paese. Un recente studio intitolato “Università quanto mi costi”, condotto dall’Unione degli Universitari , ha messo in luce queste problematiche, fornendo dati dettagliati e sollevando questioni importanti sul sistema educativo italiano.

Tasse universitarie: una panoramica sui costi e le violazioni normative

Costi medi e gettito complessivo

La ricerca rivela che la tassa media per gli studenti iscritti agli atenei pubblici italiani oscilla tra i 900 e i 1000 euro all’anno, mentre per gli atenei privati la cifra sale a una media di 3.408 euro annui. Un master presso un ateneo pubblico costa in media 3.543 euro all’anno. Il gettito complessivo derivante dalla contribuzione studentesca per gli atenei pubblici italiani si attesta intorno a 1,5 miliardi di euro, che diventano 1,8 miliardi considerando tutti i proventi per la didattica.

Atenei fuorilegge e raccolta illegale di fondi

‘UdU denuncia che almeno 11 atenei abbiano una tassazione fuorilegge, superando il limite del 20% di contribuzione studentesca rispetto al finanziamento ordinario statale. Tra questi atenei ci sono Insubria, Politecnico di Milano, Venezia Ca’ Foscari, Milano Bicocca, Milano Statale, Verona, Bologna, Piemonte Orientale, Modena-Reggio Emilia, Padova e probabilmente Venezia IUAV. Secondo le stime, queste istituzioni raccolgono illegalmente 68 milioni di euro. Con una seconda simulazione, altri 3 atenei si aggiungono alla lista, portando il totale dello sforamento a 92 milioni di euro.

Tasse universitarie in Italia: un confronto europeo e le disparità regionali

Tassazione universitaria italiana rispetto al resto d’Europa

La ricerca evidenzia che la tassazione universitaria italiana è tra le più alte d’Europa, nonostante alcuni interventi calmieranti che hanno innalzato l’esonero totale a 22mila punti ISEE dal 2017 al 2021. Tuttavia, l’UdU esprime preoccupazione per il fatto che il governo Meloni abbia interrotto qualsiasi progresso nella riduzione delle tasse, esponendo gli studenti al rischio di ulteriori aumenti.

Divari territoriali nella tassazione media

Lo studio mette in evidenza enormi divari territoriali nella tassazione media tra gli atenei italiani. Le università del Nord Italia tendono a ottenere un gettito estremamente più elevato rispetto a quelle del Sud, aggravando ulteriormente le disuguaglianze regionali. Si passa da una tassa media per iscritto pari a 400-500 euro per Sassari, Foggia, Napoli Orientale e Calabria fino a un massimo di 1400-1600 euro per Insubria, Politecnico di Milano e i due atenei di Venezia. ‘ateneo con il gettito più alto percepisce una tassa media che è superiore di tre volte e mezzo quella dell’ateneo con il gettito più basso.

Questa rielaborazione dell’articolo originale fornisce una panoramica dettagliata sulla situazione delle tasse universitarie in Italia, evidenziando le violazioni normative e le disparità regionali. Mentre gli studenti continuano a lottare per un’istruzione accessibile e di qualità, è fondamentale che il governo e le istituzioni accademiche affrontino queste questioni in modo efficace e trasparente.

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