Ultimo aggiornamento il 4 Giugno 2024 by Giordana Bellante
La storia d’amore tra il geniale attore napoletano e la talentuosa sceneggiatrice piemontese, che ha dato vita a capolavori del cinema italiano
Massimo Troisi e Anna Pavignano: un incontro fortuito e una passione travolgente
Il 4 giugno 2023 saranno passati trent’anni dalla scomparsa di Massimo Troisi, il malinconico genio napoletano che ha regalato al cinema italiano alcune delle pellicole più belle e indimenticabili. La sua arte e il suo candore rimangono indelebili nella memoria di chi lo ha amato e apprezzato, e tra questi c’è Anna Pavignano, la donna della sua vita.
Anna e Massimo si sono conosciuti a Torino nel 1977, durante le registrazioni di “Non stop”, il programma che ha portato alla ribalta il trio della Smorfia, composto da Troisi, Enzo Decaro e Lello Arena. Anna era una comparsa e studiava Psicologia, mentre Massimo era un giovane attore di talento. Tra loro è scattata subito una scintilla, che li ha portati a vivere una storia d’amore intensa e appassionata.
Nonostante i sentieri sentimentali diversi imboccati in seguito, Anna e Massimo sono rimasti uniti dal filo rosso dell’affinità elettiva, che li ha portati a scrivere film assieme e a mantenere un legame profondo e indistruttibile. La loro storia è stata segnata dalla malattia di Troisi, che lo ha portato via troppo presto, ma anche dal successo e dalla popolarità debordante dell’attore, che non ha mai intaccato il loro rapporto.
Massimo Troisi e Anna Pavignano: un’amicizia eccezionale e una collaborazione artistica di successo
La collaborazione artistica tra Anna e Massimo ha dato vita a capolavori del cinema italiano, come “Ricomincio da tre”, “Scusate il ritardo” e “Il postino”. loro film hanno riscosso un successo clamoroso, con incassi record e riconoscimenti internazionali, ma non hanno mai intaccato il loro rapporto di amicizia e stima reciproca.
Anna ha raccontato che la loro collaborazione è nata in modo naturale, dopo essersi conosciuti e aver scoperto di avere una grande affinità elettiva. Insieme hanno scritto sceneggiature di successo, lavorando su una base reale e creando personaggi renitenti alle manifestazioni affettive, ma capaci di esprimere un’umanità profonda e autentica.
Nonostante il successo debordante di Troisi, Anna non ha mai sofferto per la sua popolarità, ma ha anzi ammirato la sua umiltà e il suo impegno per crescere come artista e come persona. Anche Massimo ha apprezzato la cultura e la sensibilità di Anna, che lo ha aiutato a superare alcuni stereotipi maschilisti e a crescere come uomo.
La loro amicizia è stata talmente forte da resistere anche alle scappatelle di Troisi, che Anna ha accettato con gelosia e comprensione, e ai loro rapporti con altre persone. Chi è venuto dopo di loro ha capito e accettato il valore del loro rapporto, che è rimasto unico e speciale.
Anna Pavignano: “Massimo mi manca, avrebbe saputo indicarci una strada alternativa“
Anna Pavignano ha raccontato di non aver ancora fatto pace con la morte di Massimo Troisi, che le ha lasciato un vuoto incolmabile. Il dolore più grande è stato congedarsi al telefono, come se stesse andando a togliersi l’appendicite, e non averlo potuto salutare per l’ultima volta.
Anna ha ricordato Massimo come una persona umile e rigorosa, che non sopportava gli sbruffoni e che aveva un principio inderogabile nella sua scala di valori: evitare le responsabilità. Troisi non ha mai voluto figli, ma ha amato i figli di Anna come fossero suoi, e ha sempre rispettato la sua scelta di essere madre.
Anna ha anche espresso il suo rammarico per non essere stata capace di costruire un rapporto istituzionale con Massimo, ma ha sottolineato la loro eccezionale amicizia, che è rimasta intatta fino alla fine. Secondo Anna, Massimo avrebbe saputo indicare una strada alternativa alla società attuale, segnata da tetra turbolenza e priva di prospettive per i giovani. Con la sua intransigente ironia, Troisi avrebbe saputo mostrare una via d’uscita, come ha fatto nei suoi film.
Anna Pavignano continua a scrivere libri e a dedicarsi al cinema, con la speranza di onorare la memoria di Massimo Troisi e di mantenere vivo il loro legame speciale. La loro storia d’amore e di amicizia rimane un esempio di affinità elettiva e di collaborazione artistica di successo, che ha dato vita a capolavori del cinema italiano.