“Restituzione di preziosi reperti archeologici al Museo di Tarquinia: l’operazione Achei svela un traffico internazionale”

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"Restituzione di preziosi reperti archeologici al Museo di Tarquinia: l'operazione Achei svela un traffico internazionale" - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 6 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi

Un evento di grande rilevanza si è svolto presso il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, durante il quale sono stati restituiti 7 preziosi reperti archeologici recuperati nel Regno Unito. La cerimonia si è tenuta alla presenza di autorità di spicco, tra cui il prefetto di Viterbo, il Direttore Generale Musei del MiC, il Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di Viterbo, il Direttore Regionale Musei Lazio e il Soprintendente A.b.a.p. per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale Marherita Eichberg.

reperti, definiti “di eccezionale valore archeologico“, sono stati rintracciati grazie a una complessa operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo T.P.. di Cosenza, denominata “Achei“. Questa indagine ha portato alla luce un vasto traffico su scala nazionale e internazionale di reperti archeologici italiani, con ramificazioni in Gran Bretagna, Francia, Germania e Serbia.

“‘operazione Achei: un’indagine che svela il saccheggio sistematico del patrimonio archeologico italiano”

‘indagine, iniziata nel maggio 2017 e conclusa nel luglio 2018, ha permesso di accertare i sistematici saccheggi di più squadre di “tombaroli“. Questi gruppi, con una articolata suddivisione di competenze e ruoli, garantivano al mercato clandestino un flusso continuo di beni archeologici, di ingente valore economico, inseriti in articolati e complessi canali di ricettazione in Italia e all’estero.

‘operazione si è conclusa con l’emissione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari da parte del Gip del Tribunale di Crotone, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini. Sono state coinvolte 23 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di danneggiamento del patrimonio archeologico dello Stato, possesso illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, ricettazione ed esportazione illecita. Inoltre, sono stati eseguiti 80 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti soggetti, indagati in stato di libertà.

Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali, un fenomeno che lede profondamente il patrimonio storico e artistico di un paese. ‘impegno delle autorità e delle forze dell’ordine nella tutela e nella valorizzazione di questo prezioso patrimonio è fondamentale per preservare la memoria collettiva e garantire che questi tesori possano essere apprezzati dalle generazioni future.

La restituzione dei reperti al Museo di Tarquinia non è solo un recupero di beni materiali, ma anche un recupero di identità e di storia per il popolo italiano. Ogni reperto restituito rappresenta una vittoria contro il traffico illecito di beni culturali e un passo avanti nella protezione del patrimonio archeologico mondiale.

“La lotta contro il traffico illecito di beni culturali: un impegno costante per la tutela del patrimonio archeologico italiano”

‘operazione Achei è un esempio lampante di come il lavoro sinergico tra le forze dell’ordine, la magistratura e le istituzioni culturali possa portare a risultati significativi nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali. Tuttavia, questa battaglia richiede un impegno costante e una collaborazione internazionale.

Il traffico illecito di beni culturali è un fenomeno complesso e articolato, che coinvolge non solo il nostro paese, ma l’intera comunità internazionale. Per questo motivo, è necessario continuare a lavorare in sinergia, mettendo in campo strategie efficaci e innovative per contrastare questo fenomeno e tutelare il nostro prezioso patrimonio culturale.

La restituzione dei reperti al Museo di Tarquinia rappresenta un importante segnale di speranza e un monito per il futuro. Ogni reperto recuperato e restituito è una testimonianza della nostra storia e della nostra identità, un patrimonio inestimabile che dobbiamo preservare e tramandare alle generazioni future.

La lotta contro il traffico illecito di beni culturali è una battaglia che riguarda tutti noi, una sfida che richiede l’impegno e la collaborazione di ciascuno. Solo attraverso un lavoro sinergico e costante potremo garantire la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, un bene prezioso che appartiene a tutti noi e che ci definisce come comunità.

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