Fabrizio Biggio, dalla bullizzazione alla ribalta: la carriera del comico tra casualità, amori e successi

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Fabrizio Biggio, dalla bullizzazione alla ribalta: la carriera del comico tra casualità, amori e successi - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 10 Giugno 2024 by Giordana Bellante

Fabrizio Biggio, noto comico italiano, ha recentemente rivelato dettagli inediti della sua vita e carriera in un’intervista esclusiva. Dall’infanzia difficile tra bullizzazione e desiderio di diventare scenografo, all’incontro con i grandi amori Valentina De Ceglie e Francesco Mandelli, passando per il successo de ” soliti idioti” e la collaborazione con Rosario Fiorello, Biggio ci racconta la sua storia fatta di passione, empatia e una buona dose di fortuna.

Dall’infanzia difficile al sogno di diventare scenografo

Fabrizio Biggio nasce a Firenze e cresce a Scandicci, ma la sua infanzia è tutt’altro che semplice. A causa della sua erre moscia, viene soprannominato “il francesino” e bullizzato sia dagli italiani che dai francesi. Questa esperienza lo segna profondamente, ma non gli impedisce di coltivare il suo sogno di diventare scenografo.

Biggio si distingue per la sua intelligenza fin dalle scuole medie, ma al liceo classico ha un crollo. È qui che incontra Martino Ferro, con cui scrive e mette in scena piccoli spettacoli per le reti locali. Nonostante il suo amore per la scenografia, Biggio non riesce a sfondare in questo settore e decide di lavorare come tecnico audio e video in teatro.

‘occasione per diventare attore arriva per caso

La svolta arriva quando, per puro caso, Biggio si ritrova a fare l’attore. Il padre di Martino conduce un programma su Canale 10, una rete locale toscana, e gli affida la parte comica dello show. Biggio si presenta vestito da supereroe negli istituti dove tolgono la ricreazione ai ragazzi, e il suo stile piace al pubblico.

Dopo aver mandato un best of del programma a Mtv, Biggio viene chiamato per un provino. Nonostante il suo esordio non sia dei migliori, riesce comunque a far ridere i responsabili della rete, che decidono di assumerlo. È da questo momento che inizia la sua carriera di attore comico, fatta di casualità e opportunità colte al volo.

grandi amori Valentina De Ceglie e Francesco Mandelli, e il successo de ” soliti idioti”

Biggio incontra Valentina De Ceglie, futura moglie e produttrice, e Francesco Mandelli, con cui formerà il duo de ” soliti idioti”, proprio durante il suo periodo a Mtv. Con entrambi è un colpo di fulmine: Biggio e Mandelli scoprono di avere la stessa visione del mondo e un’intesa incredibile sul set, mentre l’amore tra Biggio e la De Ceglie sboccia lentamente ma inesorabilmente.

Empatia e affetto per le maschere portate in scena

Il successo de ” soliti idioti” arriva a cavallo del 2010, e Biggio non si tira indietro quando si tratta di parlare di idiozia e leggerezza. Insieme a Mandelli, tratta con empatia e affetto le maschere che portano in scena, raccontando, esagerandolo, quello che tutti noi siamo in fondo.

Nonostante alcuni abbiano accusato il duo di volgarità, Biggio non si pente delle sue scelte artistiche. Anzi, sottolinea come la parolaccia sia un tratto distintivo del personaggio di Ruggero, che rappresenta una tipologia di anziani più dissacranti dei giovani.

La vita privata e la riconciliazione con Mandelli

Dopo il primo film, Biggio si allontana dalla compagna per tre anni e mezzo, ma i due si riconciliano e si sposeranno quest’estate. Fabrizio Biggio ammette di aver sofferto molto durante il periodo del successo, ma di aver capito quali siano i valori più importanti nella vita: i rapporti umani.

Anche il rapporto con Francesco Mandelli ha avuto i suoi alti e bassi: i due non si parlano per sette anni, ma poi si riconciliano e oggi parlano di tutto. Biggio ammette di aver gestito male il rapporto con Mandelli in passato, ma di aver capito che, cambiando se stesso, può cambiare anche il mondo intorno a lui.

La storia di Fabrizio Biggio è un esempio di come il talento, la passione e una buona dose di fortuna possano portare al successo, anche partendo da una situazione difficile come quella dell’infanzia segnata dalla bullizzazione. Biggio ci insegna anche l’importanza dell’empatia e dell’affetto nel trattare le maschere portate in scena, e la necessità di non perdere di vista i valori più importanti nella vita: i rapporti umani.

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