Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
Nel contesto attuale della Mobilità di Roma, le recenti dichiarazioni di Nicola Zaccheo, presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, hanno riacceso il dibattito sul numero di licenze taxi necessarie per soddisfare le esigenze dei cittadini. Mentre si stima che siano necessari almeno 2.000 taxi in più nella Capitale, i sindacati del settore reagiscono con preoccupazione, evidenziando le difficoltà in cui versa il servizio.
necessità di più licenze taxi
Le problematiche legate al servizio taxi a Roma non sono una novità, ma il richiamo del presidente Zaccheo alla disponibilità di nuove licenze ha riportato il tema al centro dell’attenzione. Durante la presentazione della relazione annuale dell’Art, Zaccheo ha chiarito che l’attuale dotazione di taxi nella capitale non è sufficiente per far fronte a una domanda crescente e sempre più pressante.
Secondo le stime dell’Autorità, il numero ottimale di taxi in circolazione dovrebbe essere di circa 2.000 unità superiori rispetto a quelle attuali. Questa posizione non è frutto di un’approssimazione, ma deriva da un’analisi attenta del servizio di trasporto urbano, pur riconoscendo che attualmente mancano dati precisi per rappresentare completamente il settore. Il presidente ha dunque suggerito un utilizzo più intelligente delle risorse, invitando il Comune di Roma a installare sistemi di GPS sui tassametri al fine di raccogliere informazioni utili a capire il reale fabbisogno della città.
Negli scorsi mesi, l’Autorità di regolazione dei trasporti aveva già dato il via libera a un bando per nuove licenze taxi nella capitale, ma il commento di Zaccheo ha riaperto ferite mai completamente rimarginate. Nonostante l’indirizzo dell’Art voglia essere di supporto, la sua applicazione pratica si scontra con una realtà complessa e articolata, nella quale la mobilità della capitale è compromessa da numerosi fattori.
le dichiarazioni di zaccheo
Nicola Zaccheo, presentando la relazione, non ha fatto mistero della sua preoccupazione in merito alla situazione della mobilità a Roma. A suo avviso, l’incapacità di gestire una rete di trasporto urbano efficiente è un problema che si riflette direttamente sul livello del servizio taxi.
Il presidente ha chiarito che l’Autorità ha emesso ben 42 pareri per la procedura ordinaria in questo anno, evidenziando un impegno concreto verso un miglioramento della situazione. L’evidente carenza di taxi è aggravata da un contesto cittadino costantemente in evoluzione, nel quale l’interesse pubblico deve prevalere sulle logiche di mercato.
Zaccheo ha anche ribadito l’importanza di seguire le linee guida dell’Art per evitare ulteriori difficoltà. Se le città italiane si allineassero a tali indicazioni, sostiene, si potrebbero attenuare le problematiche legate ai trasporti. Tale visione globale è necessaria per migliorare le interazioni nel settore, non solo in materia di taxi.
la reazione dei sindacati
Le affermazioni di Zaccheo non sono state accolte con favore dai sindacati del settore taxi, che hanno sollevato serie preoccupazioni riguardo alla possibilità di attribuire la crisi della mobilità ai tassisti. In una nota congiunta, organizzazioni come Fit CISL Lazio, Ugl Taxi e Federtaxi Cisal hanno manifestato il loro scontento, accusando l’Autorità di suggerire soluzioni che mettono a rischio gli operatori del settore.
I sindacati hanno richiamato l’attenzione sulle condizioni critiche in cui versano i tassisti a Roma, aggravate dai cantieri e dall’incertezza del traffico. “In una città invasa da cantieri e con un sistema di trasporti pubblici in difficoltà, attribuire la responsabilità della mobilità ai tassisti è del tutto inaccettabile,” affermano. La loro posizione è che già ora i tassisti stiano affrontando enormi sacrifici, estendendo le ore di lavoro e abolendo i riposi per cercare di far fronte a un servizio sempre più in crisi.
Inoltre, i rappresentanti del settore hanno messo in luce un paradosso: mentre mancano risposte efficaci alle problematiche della mobilità, si continua a chiedere sempre di più agli operatori, senza considerare il contesto più ampio in cui si trovano a operare. “La situazione va affrontata con una visione globale,” concludono i sindacati, sottolineando che le responsabilità devono essere condivise e non scaricate su una sola categoria.
Tale dinamica mette in evidenza le complesse forze in gioco nella questione del servizio taxi a Roma, dove il bisogno di riforme deve essere bilanciato con il riconoscimento del lavoro di chi quotidianamente si confronta con il disagio della mobilità urbana.