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A Roma tre megaincendi causano danni irreparabili a flora e fauna: la denuncia dell’Oipa

Gli incendi che hanno colpito Roma nei mesi di luglio e agosto del 2024 hanno lasciato un segno indelebile sul patrimonio naturale della Capitale. Tre eventi catastrofici, a Torre Spaccata, Monte Mario e Pisana-Casal Lumbroso, hanno distrutto vaste aree di vegetazione e hanno causato un numero incalcolabile di vittime tra gli animali. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione internazionale protezione animali , che sottolinea l’urgenza di interventi più incisivi per la tutela della fauna selvatica.

Gli incendi devastanti e il loro impatto

Torre Spaccata e Monte Mario: i due incendi del 2024

Il primo dei tre incendi si è verificato il 31 luglio 2024 a Monte Mario, un’area verde di grande importanza per la biodiversità di Roma. Qui, un vasto fronte di fuoco ha messo a rischio non solo la vegetazione ma anche la fauna tipica del luogo. L’incendio di Torre Spaccata, avvenuto il 21 agosto, e quello di Pisana-Casal Lumbroso dell’11 agosto, hanno amplificato un’emergenza ambientale già allarmante. Gli incendi hanno ridotto in cenere non solo arbusti e alberi secolari, bensì anche gli habitat di numerose specie animali.

Danni irreversibili alla biodiversità

Le conseguenze di tali eventi non si limitano alle perdite vegetative. Una vasta gamma di animali ha subito gravi danni, da quelli visibili ai morti e feriti, a specie più elusive di cui non si vede l’impatto. L’Oipa ha denunciato che il numero di animali uccisi o feriti da questi incendi è molto più alto di quanto si possa immaginare. Tra le vittime ci sono uccelli, piccoli mammiferi e rettili, elementi essenziali per l’equilibrio degli ecosistemi locali. Questo scenario mette in evidenza una realtà trascurata, quella della vita selvatica che vive nei boschi e nei parchi di Roma e che paga un prezzo altissimo per una scarsa manutenzione e per la mancanza di misure preventive.

La mancanza di intervento delle istituzioni

Criticità nella gestione del territorio

Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa, non ha risparmiato critiche nei confronti delle amministrazioni locali e nazionali per la loro inadeguata gestione del patrimonio verde della capitale. Egli sostiene che le strutture governative avrebbero dovuto attuare misure di sicurezza e monitoraggio per prevenire situazioni di degrado potenzialmente letali. Napoli è un esempio di come una politica urbanistica efficace possa preservare e, al contempo, valorizzare le aree verdi urbane.

Gli insediamenti abusivi e il degrado ambientale

Un altro aspetto sollevato da Comparotto riguarda gli insediamenti abusivi e le discariche a cielo aperto, che continuano a costellare molte aree verdi di Roma. Questi elementi rappresentano non solo un pericolo per la salute pubblica, ma contribuiscono anche a una gestione poco oculata delle risorse ambientali. In particolare, l’incendio di Monte Mario è stato attribuito a condizioni di degrado già note, generando preoccupazione da parte dei residenti, che hanno denunciato l’incuria delle istituzioni competenti. Nonostante gli appelli e le segnalazioni, la risposta delle amministrazioni è apparsa insoddisfacente, lasciando i cittadini a fronteggiare una situazione di emergenza in assenza di adeguate misure di sicurezza.

La protezione della fauna selvatica

L’appello dell’Oipa per risposte più forti

L’Oipa ha chiesto una revisione delle politiche relative alla protezione della fauna selvatica, affermando che non si può più ignorare il valore intrinseco di quegli animali che costituiscono un patrimonio non solo nazionale ma anche internazionale. La legge tutela questi esseri senzienti, eppure, sembra che il loro benessere continui a essere trascurato. Comparotto ha piuttosto messo in evidenza l’importanza di una gestione integrata del verde urbano affinché le aree naturali possano essere preservate e riqualificate. Investire nella protezione dell’ambiente è fondamentale non solo per la biodiversità, ma anche per il benessere dei residenti della Capitale.

La responsabilità della comunità

In un contesto in cui le istituzioni mostrano incertezze e lentezze, è fondamentale che la comunità si attivi per la salvaguardia del patrimonio naturale. Attraverso iniziative di sensibilizzazione e attività di volontariato, i cittadini possono contribuire a preservare gli spazi verdi e la fauna che li abita. Promuovere campagne di educazione ambientale è essenziale per far crescere una consapevolezza collettiva riguardo alle problematiche del territorio e sulle azioni necessarie per la sua tutela.

Luisa Pizzardi

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