Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2024 by Francesca Monti
Giglio Mazzi, noto come ‘Febo‘ durante le battaglie, è scomparso a Reggio Emilia all’età di 97 anni, lasciando un vuoto nell’eredità della Resistenza. Il suo impegno nel diffondere i valori della libertà ha segnato generazioni, coinvolgendo attivamente la gioventù nelle celebrazioni legate alla Resistenza.
L’Origine e l’Impegno Politico di Giglio Mazzi
Nato il 18 febbraio 1927 a Campogalliano, in provincia di Modena, Mazzi si trasferì presto nel Reggiano con una famiglia legata alle ideologie socialiste. Il padre, Adriano, segretario di un circolo operaio, subì persecuzioni dai fascisti nella zona, lasciando un segno indelebile nell’educazione di Giglio.
Il Partigiano Alì e la Sua Battaglia per la Libertà
Deciso ad unirsi alla Resistenza dopo l’armistizio del settembre 1943, Mazzi entrò nei Sap nel luglio 1944, diventando successivamente Capo Nucleo di un Distaccamento Gap attivo nelle zone di Reggio Emilia, Rubiera e Castellazzo. Ferito in combattimento all’inizio del 1945, visse un periodo di riposo nascosto nelle campagne prima di unirsi alla 37^ Brigata Gap “Vittorio Saltini”.
Un Impegno Costante per la Comunità
Dopo la guerra, Mazzi continuò il suo impegno sociale e politico. Dal 1963 al 1967, ricoprì il ruolo di direttore della Cooperativa Muratori di Reggio Emilia, seguito da quello di direttore amministrativo delle Farmacie Comunali Riunite fino al 1977. La sua presenza attiva nella vita cittadina lo rese una figura di riferimento per la comunità.
In conclusione, il Partigiano Alì, con il suo coraggio e la sua dedizione alla libertà, rimarrà un simbolo indelebile della Resistenza a Reggio Emilia, ispirando le generazioni future a difendere i valori fondamentali della democrazia e della solidarietà.