Affari da 100mila euro: il traffico di droga e cellulari in carcere - avvisatore.it
La squadra mobile della questura di Asti, in collaborazione con le procure di Asti, Napoli, Agrigento e Viterbo, ha concluso un’importante operazione che ha portato allo smantellamento di un’associazione criminale specializzata nella consegna di telefoni cellulari nelle carceri italiane. Quattro persone sono state arrestate e accusate di aver partecipato a questa attività illecita, che ha generato un giro di affari di oltre 100mila euro in soli tre mesi.
Simone Iacomino, Veronica Virgilio, Salvatore Sbrescia e Vasil Dziatko sono stati arrestati in diverse province d’Italia. Secondo le indagini, questi individui utilizzavano droni per consegnare telefoni cellulari, schede SIM e caricabatterie all’interno delle carceri di Asti, Saluzzo, Agrigento, Catania, Ascoli Piceno, Benevento, Teramo e Ariano Irpino. I detenuti, dall’interno delle carceri, dirigevano i droni e coordinavano le operazioni di consegna.
Una volta consegnati, i telefoni cellulari venivano rivenduti ai detenuti a prezzi molto elevati: 1.000 euro per gli smartphone e 300 euro per i microtelefoni. L’associazione aveva creato un vero e proprio mercato nero all’interno delle carceri, sfruttando la richiesta di dispositivi di comunicazione da parte dei detenuti.
L’operazione di polizia ha portato al sequestro di due droni e di oltre sessanta dispositivi, tra cui telefoni cellulari, schede SIM e microtelefoni. Inoltre, sono stati ascoltati oltre diecimila telefonate e intercettate ventuno utenze. Durante le indagini, è emerso che l’associazione aveva anche effettuato consegne di droga all’interno delle carceri, con il sequestro di hashish, cocaina, eroina e marijuana.
L’arresto di Sbrescia e Dziatko, avvenuto durante una consegna al carcere di Asti, ha permesso di fermare ulteriori attività illecite. I due sono stati trovati in possesso di quindici microtelefoni, un drone e un cellulare contenente video delle consegne effettuate poco prima nelle carceri di Asti e Saluzzo.
L’operazione della polizia ha messo fine a un’organizzazione criminale che metteva a rischio la sicurezza delle carceri italiane. Grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine, è stato possibile smantellare questa rete di consegna di telefoni cellulari e droga, garantendo maggiore controllo e sicurezza all’interno delle strutture carcerarie.
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