Affitti brevi: prezzi alle stelle a Roma e Firenze, Venezia in testa - avvisatore.it
Il mercato degli affitti brevi in Italia ha subito notevoli cambiamenti nel corso del 2023, con l’introduzione di nuove normative e regolamenti. Le città di Torino e Milano sono le uniche ad aver raggiunto i livelli pre-pandemia per quanto riguarda il numero di annunci per affitti brevi. Al contrario, Firenze, Roma e Napoli hanno registrato un aumento significativo delle tariffe, con un aumento superiore al 60% rispetto al 2019. Tuttavia, è a Venezia che si registra la tariffa media giornaliera più alta, pari a 209,63 euro.
Il 2023 è stato un anno di cambiamenti normativi per il settore degli affitti turistici. Sono state introdotte nuove regole, come l’applicazione della cedolare secca al 21% per una sola unità immobiliare, che sale al 26% per le altre, e l’introduzione di un Codice identificativo nazionale. Gli effetti di queste novità saranno valutati nei prossimi mesi. Per comprendere meglio l’andamento del mercato, è utile analizzare i dati degli ultimi cinque anni relativi al numero di annunci, al tasso di occupazione e ai prezzi. I dati sono stati elaborati da AirDNA, un portale di statistiche e misurazioni di alloggi che raccoglie informazioni da Airbnb, Vrbo (Expedia) e da oltre 1,5 milioni di gestori di proprietà e host.
Roma si conferma come la città italiana con il maggior numero di alloggi disponibili per affitti brevi, con un totale di 22.080 unità. Nonostante un aumento rispetto al 2022, la città è ancora indietro rispetto al 2019, quando erano disponibili oltre 30.000 alloggi (-31%). Milano ha registrato il maggior aumento dell’offerta per affitti brevi, con un aumento del 48% rispetto al 2022. Inoltre, Milano e Torino sono le uniche città monitorate che sono tornate ai livelli pre-pandemia, con un aumento rispettivamente del 5% e del 22%.
A Firenze, il sindaco Dario Nardella ha introdotto una delibera urbanistica che vieta l’utilizzo di immobili con destinazione residenziale per affitti turistici brevi nell’intera area Unesco del centro storico. Questa norma è stata contestata da diverse parti e il suo giudizio è attualmente in attesa presso il Tar Toscana, a cui un’associazione consumeristica ha fatto ricorso. Nonostante questa stretta, gli annunci per affitti brevi nella città d’arte sono aumentati del 20% nel 2023 rispetto all’anno precedente, ma rimangono comunque un quarto in meno rispetto al 2019.
Un possibile effetto dell’intervento fiorentino potrebbe essere riscontrato nelle presenze turistiche dei comuni circostanti Firenze. A gennaio 2024, questi comuni hanno registrato un aumento del 4,5% rispetto a gennaio 2023, con un aumento del 25% di turisti stranieri. Questi dati sono forniti dal Centro Studi Turistici relativi all’ambito turistico dell’area fiorentina, che comprende 17 comuni.
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