Ultimo aggiornamento il 21 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
La recente diffusione del vaiolo delle scimmie ha suscitato preoccupazione tra i cittadini e le istituzioni, portando alla luce importanti chiarimenti da parte delle autorità sanitarie. Sebbene la malattia non rappresenti, al momento, un’emergenza sanitaria in Europa, è fondamentale rimanere informati sulle linee guida e sulle raccomandazioni specifiche, soprattutto per coloro che viaggiano verso regioni interessate dalla epidemia.
La situazione epidemiologica del vaiolo delle scimmie
L’analisi della Commissione europea
Durante un incontro stampa, Stefan De Keersmaecker, portavoce della Commissione europea, ha confermato che il vaiolo delle scimmie, noto anche come Mpox, non deve essere considerato una minaccia immediata per la sicurezza sanitaria in Europa. La valutazione è supportata dal lavoro di esperti come Massimo Ciccozzi, che sottolinea l’importanza di monitorare il virus, specialmente per coloro che si recano in aree dove la malattia è endemica. Secondo Ciccozzi, la malattia è attualmente limitata a viaggiatori che hanno soggiornato in zone a rischio.
Avvertimenti dell’ECDC
L’European Centre for Disease Prevention and Control ha lanciato un avvertimento sull’importanza di essere pronti a gestire potenziali nuovi casi di vaiolo delle scimmie in Europa. La raccomandazione si traduce in un invito ai paesi dell’Unione di rafforzare le misure di controllo e informazione per i viaggiatori. L’ECDC sottolinea l’urgente necessità di informarsi presso sanitari sulle adeguate misure preventive, incluse possibili vaccinazioni, specialmente per coloro che si recano in aree con focolai noti.
Vaccinazioni e profilassi
Profilo vaccinale per i soggetti a rischio
Il vaiolo delle scimmie e il vaiolo umano mostrano affinità genetiche, il che implica che i vaccini storicamente utilizzati contro il vaiolo possono conferire una certa protezione contro Mpox. Le vaccinazioni sono state interrotte nel 1981, lasciando gli individui sotto i 40 anni privi delle immunizzazioni necessarie. Attualmente, un vaccino di terza generazione, prodotto da Bavarian Nordic in Danimarca, è disponibile e potrebbe essere raccomandato per categorie specifiche.
Indicazioni sulle vaccinazioni
Questo vaccino contiene virus vivi attenuati e può essere somministrato sia a scopo preventivo sia terapeutico. Essa è consigliata in particolare per quei gruppi considerati vulnerabili, come le persone che sono state esposte al virus attraverso contatti ravvicinati. Tuttavia, le attuali indicazioni non raccomandano la vaccinazione generalizzata per l’intera popolazione, almeno per quanto riguarda l’Italia, dato che i casi attualmente segnalati riguardano un ceppo meno virulento, il Clade 2.
Varianti e trasmissibilità del virus
Caratteristiche delle varianti
Il ceppo di vaiolo delle scimmie attualmente monitorato in Europa, il Clade 1b, è considerato meno aggressivo rispetto al suo antenato, il Clade 1. Quest’ultimo ha mostrato tassi di letalità più elevati, soprattutto in Africa centrale e occidentale, dove si è diffuso in maniera limitata fino a poco tempo fa. La prima segnalazione di un caso di Mpox in Italia risale al 20 maggio 2022, e fino ad agosto 2024, sono stati registrati 1.056 casi, con nessuna segnalazione recente di nuove infezioni nel mese di agosto.
Vie di trasmissione
La modalità di trasmissione del vaiolo delle scimmie si distingue da quella del Covid-19. La malattia si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con lesioni cutanee infette. Tuttavia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta ancora esaminando la possibilità di trasmissione aerea, poiché le goccioline respiratorie non sembrano rimanere in circolo a lungo nell’aria. Gli studi confermano che i rapporti sessuali rappresentano attualmente il meno probabile mezzo di contagio, diversamente dal passato.
Prevenzione e contenimento
Le autorità sanitarie raccomandano quindi un approccio attento alla prevenzione, in particolare per chi viaggia verso paesi dove il vaiolo delle scimmie è una realtà attuale. È essenziale monitorare i sintomi, evitare contatti non protetti e seguire le indicazioni riguardanti gli eventi pubblici nelle zone con focolai attivi. La salute pubblica e la sicurezza continueranno a richiedere un impegno collettivo per contenere la diffusione della malattia e proteggere i membri più vulnerabili della popolazione.