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Aggressione a Maruggio: specializzanda in urologia presa di mira da genitori frustrati

Un episodio di grave violenza ha scosso il presidio di continuità assistenziale di Maruggio, un comune in provincia di Taranto, dove una giovane specializzanda in Urologia è stata aggredita verbalmente da una coppia di genitori. Questi ultimi hanno chiesto una visita oculistica per il loro bambino, provocando una situazione di tensione e paura che ha portato la giovane professionista a considerare l’idea di lasciare il suo posto.

La vicenda e le reazioni

L’aggressione nel presidio di continuità assistenziale

Negli ultimi giorni, la tranquillità del presidio di continuità assistenziale di Maruggio è stata turbata da un episodio di aggressione verbale. Durante il fine settimana, una specializzanda in Urologia ha subito insulti da parte di una coppia di genitori che richiedeva con urgenza una visita oculistica per il loro figlioletto. L’aggressione, non solo verbale ma carica di frustrazione e ansia da parte dei genitori, ha sollevato un importante campanello d’allarme riguardo alla sicurezza degli operatori sanitari nei contesti di emergenza.

La specializzanda, 32 anni, ha comunicato la sua intenzione di lasciare il presidio, mossa comprensibile in seguito all’esperienza traumatica vissuta. Le condizioni di lavoro del personale sanitario, già stressanti e impegnative, sono ulteriormente compromesse da situazioni inaccettabili come questa. La reazione della giovane professionista, purtroppo, è incomprensibile alla luce della gravità della situazione, ma è un sintomo della pressione e dell’ansia che gli operatori sanitari devono affrontare quotidianamente.

Le parole del direttore generale della ASL di Taranto

Gregorio Colacicco, direttore generale della ASL di Taranto, ha espresso la sua vicinanza alla giovane specializzanda. In una conversazione telefonica, Colacicco ha confermato il suo impegno per garantire un ambiente di lavoro sicuro e sereno. “Spero che possa continuare il suo lavoro con noi”, ha dichiarato. Il direttore ha espresso la necessità di adottare misure che permettano alla specializzanda di sentirsi più protetta mentre svolge la sua professione. Colacicco ha sottolineato quanto sia importante cambiare l’atmosfera che circonda il lavoro dei medici, trasformando episodi traumatici come quello subito dalla specializzanda in un insegnamento.

La posizione delle istituzioni e dei sindacati

La condanna dell’Ordine dei Medici di Taranto

L’Ordine dei Medici di Taranto è intervenuto con una dichiarazione di condanna nei confronti dell’episodio di violenza subito dalla specializzanda di Maruggio. “È inaccettabile che il personale medico venga trattato in questo modo. È nostra responsabilità proteggerlo e supportarlo”, hanno spiegato i rappresentanti dell’Ordine, che si sono detti pronti a costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario. Questo segnale rappresenta non solo una condanna dell’accaduto, ma un forte richiamo all’urgenza di misure preventive per tutelare chi lavora nel settore sanitario.

L’appello per maggior sicurezza nei presidi sanitari

Giovanni Maldarizzi, segretario generale della Uil Fpl Taranto, ha enfatizzato l’importanza di azioni concrete da parte delle istituzioni in merito alla sicurezza per il personale sanitario. È fondamentale che vengano attuate misure adeguate, specialmente in contesti di alta pressione come le guardie mediche. “Non possiamo permettere che episodi simili continuino a verificarsi senza una risposta chiara e adeguata”, ha sottolineato Maldarizzi. Il tema della sicurezza negli ospedali e nei presidi sanitari diventa cruciale, e le autorità competenti devono prenderlo seriamente per non compromettere la capacità di assistenza sanitaria nelle nostre comunità.

La situazione di Maruggio rappresenta un campanello d’allarme che richiede attenzione non solo da parte delle autorità locali, ma anche da parte della società civile. La salute e la sicurezza degli operatori sanitari devono diventare una priorità condivisa, considerando che senza un personale motivato e protetto, il servizio sanitario rischia di essere messo a dura prova.

Giordana Bellante

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