Aggressione a poliziotti e sanitari nel carcere di Secondigliano: tensione alle stelle

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Aggressione a poliziotti e sanitari nel carcere di Secondigliano: tensione alle stelle - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Un’altra giornata di caos e violenza si è consumata nel centro penitenziario di Secondigliano a Napoli, dove un detenuto di origine magrebina ha aggredito poliziotti penitenziari e sanitari in servizio. A riferirlo è Raffaele Munno, vice segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

Il detenuto, ubicato nella sezione isolamento per motivi disciplinari, ha provocato dei tagli con atti di autolesionismo, richiedendo l’intervento tempestivo degli agenti di polizia penitenziaria e degli operatori sanitari. Tuttavia, il detenuto ha rifiutato le cure e ha tentato di aggredire l’infermiera di turno, sputandole al volto. Dopo una lunga mediazione da parte degli agenti di polizia penitenziaria, la situazione sembrava essersi calmata, ma durante il tragitto verso gli uffici dell’infermeria, il detenuto ha aggredito il personale di polizia in servizio.

In totale, sette agenti della Polizia Penitenziaria e un’infermiera sono stati inviati al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, tra cui un agente ha riportato vari traumi contusivi e un’escoriazione al braccio sinistro. Gli altri agenti di polizia coinvolti sono stati inviati precauzionalmente al Pronto soccorso per esposizione ad infortunio a rischio biologico, essendo entrati in contatto con il sangue del detenuto a causa dei suoi atti autolesionisti.

Le carceri campane sono al collasso: 1.760 casi di violenza e 8.164 atti di minaccia, ingiuria, oltraggio e resistenza nel 2023

Il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria , Donato Capece, ha denunciato da tempo la situazione nelle carceri italiane, dove si sono registrati 1.760 casi di violenza e 8.164 atti di minaccia, ingiuria, oltraggio e resistenza nel 2023. Nei primi cinque mesi del 2024, le aggressioni sono state 708, mentre gli atti di violenza e resistenza hanno raggiunto quota 3.362.

Capece ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di provvedimenti risolutivi da parte dell’amministrazione regionale e nazionale, affermando che il personale è ormai allo stremo e ha perso ogni serenità lavorativa. ‘Amministrazione penitenziaria deve farsi carico del problema e attuare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del personale di Secondigliano durante il proprio turno lavorativo.

Secondo il leader nazionale del Sappe, servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando una vera e propria tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta. Capece ha sottolineato che lo Stato non può tollerare questa diffusa impunità e servono provvedimenti urgenti ed efficaci per far fronte alla situazione.

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