Aggressione neofascista a Roma: due studenti di sinistra colpiti nel quartiere Monti

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Aggressione neofascista a Roma: due studenti di sinistra colpiti nel quartiere Monti - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 20 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi

Un grave episodio di violenza si è verificato a Roma il 18 giugno 2024, portando alla luce le tensioni politiche e sociali che attraversano la capitale. Durante un’aggressione nei pressi del Pub “Cutty Sark” in via Carlo Botta, due studenti che si identificano con la sinistra sono stati attaccati, sollevando interrogativi sulla sicurezza pubblica e sull’intolleranza presente in alcuni ambienti della città. L’intervento delle forze dell’ordine e i successivi sviluppi dell’inchiesta hanno portato alla luce dettagli importanti legati al caso.

La dinamica dell’aggressione

Il contesto dell’episodio

Il quartiere di Monti, noto per la sua atmosfera vivace e multiculturale, è diventato teatro di un attacco che ha scosso i cittadini e suscitato preoccupazione tra le varie comunità politiche. I due studenti erano intenti a trascorrere una serata come tante quando sono stati aggrediti da un gruppo di persone, descritte come militanti di estrema destra. L’aggressione ha avuto luogo a breve distanza dal parco di Colle Oppio, un’area frequentemente frequentata da giovani e famiglie.

La serata del 18 giugno

Le testimonianze degli eyewitness raccontano di un momento di tensione che è rapidamente degenerato in violenza. Alcuni presenti nei dintorni del Pub hanno assistito alla scena, riportando di come le parole siano state seguite da colpi e violenze fisiche. L’intervento delle forze dell’ordine è stato sollecitato immediatamente, ma l’aggressione ha già avuto luogo prima dell’arrivo della Polizia, che ha iniziato a raccogliere prove e testimonianze per avviare le indagini.

L’intervento della polizia e l’indagine

Le indagini della DIGOS

Dopo l’aggressione, la Squadra Investigativa della DIGOS della Questura di Roma ha avviato un’indagine dettagliata per identificare i responsabili. Il lavoro degli agenti si è concentrato sull’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, che hanno rivelato dettagli cruciali nel riconoscimento dei colpevoli. Questo approccio ha permesso di raccogliere prove decisive contro i militanti di CasaPound, un movimento di estrema destra noto per le sue posizioni aggressive.

Provvedimenti adottati

Il 20 agosto, a seguito delle indagini, è stata eseguita un’ordinanza applicativa di misura cautelare, stabilita dal Tribunale di Roma. Questo provvedimento ha preso la forma di un obbligo di presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria per uno dei principali indagati, un noto esponente di CasaPound. L’indagine ha rivelato il coinvolgimento di altri militanti, tutti già noti alla DIGOS per il loro attivismo politico.

Reazioni e dichiarazioni ufficiali

Comunicato della DIGOS

Il comunicato emesso dalla DIGOS è stato chiaro riguardo alla natura cautelare del provvedimento, facendo notare che l’indagato è considerato presunto innocente fino alla sentenza definitiva. Questo aspetto legale è fondamentale in ogni procedura penale, ma sottolinea anche la necessità di garantire un giusto processo e il diritto di difesa per ogni individuo coinvolto.

Repliche da parte della comunità

L’aggressione ha suscitato forti reazioni sia da parte della comunità studentesca, sia da associazioni di difesa dei diritti civili, che hanno espresso preoccupazione per l’onda di violenza che sta colpendo Roma. In molti, infatti, vedono questo episodio come un segnale di un clima di intolleranza che sembra aumentare nel contesto politico attuale. Le manifestazioni di solidarietà nei confronti delle vittime, oltre a richieste di maggiore sicurezza e vigilanza nelle aree di Roma, continuano a salire.

Il caso rimane sotto la lente di ingrandimento delle autorità, mentre la città si interroga sulla propria capacità di affrontare la violenza politica e tutelare i diritti di tutti i suoi cittadini.

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