Ultimo aggiornamento il 22 Aprile 2024 by Francesca Monti
Introduzione:
‘esperto cinofilo Pierluigi Raffo, un nome di spicco nel mondo dell’educazione e dell’allevamento dei cani in Italia, offre una prospettiva unica sulle aggressioni canine, come l’incidente avvenuto nel Salernitano dove un bambino di poco più di un anno è stato ucciso da due cani. Con una laurea in Tecniche di allevamento del cane di razza ed educazione cinofila e un master in istruzione, Raffo gestisce il parco canile di Rovereto e valuta circa 1.500 cani all’anno. In questo articolo, esploreremo le sue opinioni su questi incidenti, evidenziando la responsabilità umana e la necessità di educazione e controllo.
Comprendere il Comportamento Canino:
Secondo Raffo, quando si verificano aggressioni canine, è fondamentale porsi una serie di domande: i cani erano abituati e socializzati con il bambino? Frequentavano la famiglia? Un cane forte non ha bisogno di aggredire, la sua può essere una richiesta di distanza, un’azione di tutela della persona, una predazione o anche un’espressione di paura. Se un cane non è abituato al pianto di un bimbo può scattare un’aggressione anche per paura, perché il bimbo viene percepito come un pericolo. Tuttavia, l’aggressività può anche essere determinata dall’atteggiamento protettivo nei confronti di una persona. Raffo sottolinea che i cani non agiscono senza motivo, quindi affermare che ‘non è successo nulla e il cane ha aggredito’ non può mai essere vero.
La Responsabilità dei Proprietari e dello Stato:
Raffo pone l’accento sulla responsabilità di chi possiede un cane considerato pericoloso. Inoltre, attribuisce una responsabilità anche allo Stato. ‘ordinanza Sirchia ha introdotto una ‘black list’ di cani pericolosi, mentre l’ordinanza Martini del 2009 ha stabilito di istituire percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di un patentino. Tuttavia, Raffo sottolinea che spesso queste misure non vengono comunicate correttamente ai cittadini e non vengono applicate come dovrebbero.
‘importanza dell’Educazione e del Controllo:
Raffo insiste sul fatto che cani come i pitbull, la cui identificazione richiederebbe una conoscenza approfondita della loro storia e dei loro genitori, non dovrebbero essere affidati a persone con precedenti penali o problemi di salute mentale. Lo Stato darebbe una pistola ad un pregiudicato o ad uno schizofrenico? Lo stesso principio dovrebbe valere per questi cani. Tuttavia, Raffo lamenta la mancanza di controlli in questo senso. In tutte queste storie, Raffo sottolinea che il cane non ha mai la colpa. La responsabilità ricade su chi lo gestisce, che dovrebbe seguire un percorso educativo specifico prima di prenderlo. Purtroppo, però, quasi nessuno lo fa.
Questo articolo è una rielaborazione dell’originale, mantenendo l’attenzione sulle opinioni di Pierluigi Raffo sulle aggressioni canine e la responsabilità umana. ‘articolo è stato diviso in tre sezioni principali, ognuna con il proprio titolo e sottotitolo, per facilitarne la lettura e la comprensione.