Aggressioni in ospedale: tre episodi violenti in sei giorni al Policlinico di Foggia

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Aggressioni in ospedale: tre episodi violenti in sei giorni al Policlinico di Foggia - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2024 by Redazione

La situazione di violenza al Policlinico di Foggia sta raggiungendo livelli preoccupanti, con tre episodi di aggressione avvenuti in una settimana. Ogni attacco al personale sanitario non solo solleva interrogativi su sicurezza e gestione delle emergenze, ma pone un serio allerta per il futuro del servizio sanitario. I responsabili dell’ospedale e i rappresentanti dei medici richiedono misure immediate per garantire la sicurezza degli operatori.

L’escalation di aggressioni

Terzo episodio in pochi giorni

Il Policlinico di Foggia ha registrato un’ulteriore aggressione, il terzo fatto violento in appena sei giorni. Giuseppe Pasqualone, Direttore generale dell’ospedale, ha espresso preoccupazione per l’ormai evidente escalation di violenza contro i professionisti della salute: “Ormai siamo di fronte a una vera e propria escalation che va fermata, non possiamo andare avanti così.” L’episodio più recente si è verificato nel Pronto soccorso, dove oggi pomeriggio un giovane con il braccio ingessato ha aggredito due infermieri e un vigilante, mentre il personale stava assistendo il suo padre, svenuto in attesa di attenzione medica.

Le aggressioni già avvenute

Il clima di tensione era già palpabile in ospedale, a partire dal 4 settembre, quando un attacco punitivo di stampo criminale ha visto coinvolti medici e infermieri. In quell’occasione, i familiari di una giovane paziente deceduta durante un intervento hanno disturbato e aggredito il personale, creando un episodio di violenza che ha scosso la comunità locale. Solo nella notte scorsa, la situazione è deteriorata ulteriormente, con tre infermieri aggrediti da un individuo in stato di alterazione.

Reazioni delle istituzioni e del personale sanitario

Appelli al governo e alla regione

L’aumento delle aggressioni ha scatenato l’indignazione non solo tra i medici, ma anche nei rappresentanti delle istituzioni. Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, si è mostrato particolarmente preoccupato: “Basta! Non se ne può più! O il Governo e la Regione intervengono subito o si chiuda l’ospedale.” Anelli ha richiamato la necessità di garantire un ambiente di lavoro sicuro per gli operatori sanitari, sottolineando che nessuno dovrebbe andare al lavoro con il timore di non tornare a casa.

Misure di sicurezza potenziate

In risposta a questa crisi, Pasqualone ha annunciato il rafforzamento delle misure di sicurezza all’interno del Pronto soccorso. Sono stati predisposti controlli più rigidi ai varchi di accesso e un’attenzione maggiore alla sicurezza del personale. L’appello è chiaro: chi accede all’ospedale deve rispettare il lavoro degli operatori e comprendere la pressione sotto cui operano a causa della carenza di personale e dell’alto numero di pazienti in arrivo.

Il futuro del servizio sanitario nazionale

Rischi e conseguenze

Pierluigi De Paolis, presidente dell’Ordine dei medici di Foggia, ha espresso grave preoccupazione per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. “La violenza inaudita nei confronti dei medici e degli operatori sanitari è un segnale gravissimo,” ha dichiarato, evidenziando che molti professionisti già pensano di abbandonare le loro posizioni. La crescente insicurezza potrebbe far scappare anche i giovani medici da specializzazioni che comportano significativi rischi.

Urgenza di risposte politiche

La richiesta di una risposta immediata da parte delle istituzioni è diventata ancora più pressante. Anelli ha esortato il governo a intervenire con un decreto-legge per affrontare la situazione critica, evidenziando l’urgenza di misure per proteggere gli operatori. La comunità sanitaria è unita nel richiedere soluzioni serie e tempestive, prima che la situazione possa degenerare ulteriormente, compromettendo la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza sanitaria.

La questione della sicurezza del personale sanitario al Policlinico di Foggia è ora al centro del dibattito sia locale che nazionale. La solidarietà verso i medici e il personale sanitario è essenziale per garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro, fondamentale per la salute pubblica.

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