Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 by Giordana Bellante
Una vasta mobilitazione ha avuto luogo ad Agrigento, dove più di duemila cittadini si sono uniti in un corteo che denuncia l’imminente crisi idrica. Organizzata dal comitato #vogliamolacqua, la manifestazione ha preso le mosse da piazza Cavour e si dirige verso la prefettura, evidenziando l’urgenza di interventi efficaci per risolvere un problema che affligge da tempo la comunità.
la situazione idrica ad agrigento
crisi sistematica e disservizi
Ad Agrigento, l’inadeguata gestione della crisi idrica ha portato a una situazione critica: l’acqua potabile arriva solo ogni quindici giorni. Questa condizione ha generato malcontento tra i residenti, che chiedono interventi immediati per affrontare un problema che non sembra avere fine. La scarsità d’acqua sta colpendo non solo le abitazioni, ma anche i settori agricolo e zootecnico, due pilastri dell’economia locale.
Le lamentele riguardano anche gli approvvigionamenti discontinui, che rendono difficile la pianificazione delle attività quotidiane. La richiesta di un intervento strutturale è quindi fondamentale per evitare che questa crisi diventi una nuova normalità.
dichiarazioni ufficiali e iniziative
In risposta a questa emergenza, il sindaco di Agrigento, Franco Micciché, ha firmato un’ordinanza che invita la popolazione a non sprecare acqua. Questa misura include il divieto di utilizzare acqua potabile per il lavaggio di marciapiedi, veicoli e giardini. Micciché ha sottolineato che questa è “la peggiore emergenza idrica degli ultimi anni”, evidenziando la necessità di agire in modo tempestivo e deciso.
Oltre alle misure temporanee, c’è una crescente richiesta di investimenti a lungo termine per costruire infrastrutture idriche più solide e sostenibili. La comunità chiede anche il supporto del Genio militare e della Protezione civile, poiché la situazione sembra richiedere un intervento coordinato e pervasivo.
tensioni durante la manifestazione
contestazione al presidente di aica
Durante il corteo, momenti di tensione sono emersi quando Settimio Cantone, presidente di Aica, l’azienda idrica che gestisce i servizi per i comuni agrigentini, è stato contestato dai manifestanti. Le forze dell’ordine sono intervenute per mantenere l’ordine, mentre i cittadini esprimevano il loro disappunto per la situazione attuale. La contestazione è rappresentativa della frustrazione generale verso le autorità e la gestione della crisi.
I manifestanti non si limitano a protestare, ma chiedono anche soluzioni concrete, incluse misure economiche adeguate per affrontare non solo l’emergenza attuale, ma anche per prevenire futuri problemi. È diventato chiaro che i cittadini sono stanchi di aspettare e richiedono azioni significative che possano cambiare radicalmente la situazione.
supporto ecclesiastico e richieste future
l’appoggio dell’arcivescovo di agrigento
L’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, ha espresso solidarietà verso i manifestanti, sottolineando l’importanza di trovare soluzioni efficaci per la crisi idrica. Ha ribadito il bisogno di misure emergenziali e strutturali che affrontino le problematiche idriche in modo risolutivo. Inoltre, Damiano ha sottolineato l’importanza di gestire le risorse idriche con un occhio attento al bene della comunità, vigilando contro possibili speculazioni.
La Chiesa agrigentina si sta attivando per sostenere iniziative che possano garantire un servizio idrico adeguato, sia per le esigenze civili che per quelle agricole e zootecniche. La richiesta di vigilanza su eventuali anomalie nel servizio è un tema forte tra i manifestanti e i sostenitori di una gestione più equa e solidale delle risorse idriche.
prospettive future
Nel contesto attuale, le aspettative della comunità agrigentina sono alte. I cittadini si attendono risposte concrete dalle autorità, per trasformare le loro richieste in azioni tangibili e durature. La manifestazione di oggi rappresenta non solo un episodio di protesta, ma un chiaro invito a una riflessione seria sulla gestione delle risorse idriche nel territorio.