alla tregua alimenta le tensioni nella Striscia di Gaza - avvisatore.it
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto la richiesta di inviare una delegazione al Cairo per i colloqui di pace con Hamas. Secondo l’ufficio di Netanyahu, la posizione di Hamas è “delirante” e non può essere presa in considerazione. Il premier israeliano ha dichiarato: “Al Cairo, Israele non ha ricevuto alcuna nuova proposta da parte di Hamas per il rilascio dei nostri ostaggi. Il primo ministro insiste affinché Israele non si sottometta alle richieste deliranti di Hamas”. Netanyahu ha sottolineato che un cambiamento nelle posizioni di Hamas potrebbe consentire di avanzare nei negoziati.
Nonostante i colloqui di pace tra Israele e Hamas siano ancora in corso, il direttore della Cia, William Burns, il direttore del Mossad, David Barnea, e il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, hanno lasciato il Cairo. Questo indica uno stallo nei negoziati, anche se non sono previsti ulteriori round tra le parti. Nel frattempo, il Forum delle famiglie degli ostaggi, che rappresenta le famiglie degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, ha reagito duramente alla decisione di Netanyahu di non inviare una delegazione al Cairo. Il Forum ha dichiarato che questa decisione è “una condanna a morte” per gli ostaggi rimasti.
L’Egitto sta cercando di svolgere un ruolo di mediazione tra Israele e Hamas. Secondo l’emittente panaraba al-Arabiya, il Cairo ha informato Israele della necessità di una tregua durante il Ramadan, che inizierà il 10 marzo. Questo potrebbe fornire un’opportunità per trovare un punto di intesa tra le due parti. Nel frattempo, il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, ha fatto una visita a sorpresa in Israele per discutere delle minacce alla sicurezza per gli Stati Uniti e Israele. Wray ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra l’Fbi e le autorità israeliane nel contrastare le minacce poste da Hamas, Hezbollah e Iran.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto uno stop all’escalation tra Israele e Libano. Dopo un attacco di Hezbollah e la rappresaglia delle forze di difesa israeliane, si è verificata una nuova ondata di violenza al confine tra i due Paesi. Il portavoce di Guterres ha dichiarato: “La recente escalation è pericolosa e deve essere fermata”. Un rapporto di Unifil ha evidenziato un “cambiamento preoccupante negli scontri a fuoco tra le forze armate israeliane e i gruppi armati in Libano”, con attacchi che si sono verificati anche lontano dalla Blue Line, il confine demarcato dall’Onu nel 2000.
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