Ultimo aggiornamento il 13 Febbraio 2025 by Giordana Bellante
Tutti i gruppi, ad eccezione di Azione, hanno firmato la mozione, mentre Calenda la definisce “inutile e controproducente”.
Le opposizioni continuano a insistere sul caso Almasri. Oltre alla richiesta quotidiana rivolta a Giorgia Meloni di riferire in Aula, è stata presentata anche la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Carlo Nordio, dopo la sua informativa in Parlamento riguardante il rilascio del ricercato libico. Hanno firmato la mozione tutti i gruppi: dal Pd al M5S, passando per Alleanza Verdi e Sinistra, Più Europa e Italia Viva. Solo Azione si dissocia.
La posizione di Calenda
Carlo Calenda aveva già comunicato a Elly Schlein la sua determinazione, esprimendo dubbi sulla mozione di sfiducia a Daniela Santanchè. “Non è accettabile che l’unico modo di fare opposizione sia passare da una mozione di sfiducia all’altra. Ieri Santanchè, oggi Nordio. Tutte queste mozioni sono completamente inutili. È necessario fermare iniziative che risultano solo controproducenti”, ha affermato Calenda. E riguardo al voto? “Valuteremo con il gruppo, che non ho ancora riunito”, ha risposto.
Unità tra le forze di opposizione
Le altre forze di opposizione hanno un’opinione diversa. La mozione serve anche a mantenere alta l’attenzione su una questione che la premier Meloni ha cercato di silenziare. La decisione è stata presa dopo consultazioni tra i vari leader. I 5 Stelle hanno richiesto di includere nel testo una condanna all'”invettiva minatoria” di Nordio contro la magistratura. “Per coprire il pasticcio che hanno creato, hanno attaccato i giudici”, è stata la valutazione del M5S. Questa integrazione è stata accettata.
La mozione di sfiducia a Nordio, secondo Angelo Bonelli, “è un atto necessario dopo le bugie e le sciocchezze che il ministro ha detto in Parlamento. Ha affermato di non essere un passacarte, ma di fatto ha impedito l’esecuzione di un mandato di arresto che era obbligatorio secondo lo Statuto di Roma e la legge italiana. Se ne assume la responsabilità e non può continuare a fare il ministro, per questo chiediamo la mozione di sfiducia”.
Contenuto della mozione
Nel documento di 4 pagine, si evidenziano “ulteriori incongruenze” emerse dall’informativa del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, riguardo alla vicenda Almasri. Si sottolinea che il Guardasigilli ha “abbandonato la strada del ‘cavillo giuridico’ per spiegare la scarcerazione del libico, una linea seguita anche dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha preferito diffondere un video accusatorio nei confronti del procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, piuttosto che presentarsi in Aula”.
Le opposizioni affermano che “il ministro Nordio ha attaccato in modo scomposto la Corte penale internazionale, assumendo un ruolo che non gli compete: quello di valutare la legittimità del mandato di cattura”. Quindi evidenziano: “Questo Parlamento è stato umiliato tre volte: dall’assenza della Presidente del Consiglio, dall’informativa incoerente e sgrammaticata del ministro della Giustizia e dalle affermazioni surreali del ministro dell’Interno, che ha sostenuto che un soggetto estremamente pericoloso per l’ordine pubblico non debba essere trattenuto né in Italia né consegnato alla Corte penale internazionale, ma restituito al Paese dove ha commesso crimini contro l’umanità e dove potrà continuare a farlo impunemente”.
“Una decisione che ignora il diritto internazionale e offende la credibilità del nostro Paese, che ha sottoscritto lo Statuto della Corte Penale Internazionale e ne è stata anche sede”.
Richiesta di chiarimenti da Meloni
Ieri in Aula, le opposizioni hanno nuovamente chiesto alla premier Meloni di riferire su Almasri e di chiarire la decisione dell’Italia di non firmare la dichiarazione congiunta contro le possibili sanzioni Usa alla Corte Penale Internazionale.
“Chiediamo un’informativa urgente della presidente del Consiglio – ha dichiarato Debora Serracchiani – per capire se finalmente ci darà notizie della sua posizione, visto che è stata tirata in ballo per settimane ma è completamente assente”.
FdI: “Mozione? Un rito stanco e ridicolo”
Da via Arenula non trapelano commenti sulla mozione anti-Nordio, ma dalla maggioranza si osserva come “curiosamente” l’atto di sfiducia sia stato annunciato mentre il ministro è in missione in Turchia. Fonti autorevoli di Fratelli d’Italia, interpellate dall’Adnkronos, la vedono così: “È un rito stanco e ridicolo quello delle opposizioni, che chiedono sistematicamente le dimissioni di questo o quel ministro. Un copione – commentano da Via della Scrofa – che si ripete dall’inizio della legislatura, ma che ogni volta si infrange contro un muro”.
Anche Forza Italia condivide questa opinione: “Oggi tocca a Nordio. Le opposizioni, divise su tutto, si uniscono solo quando si tratta di chiedere le dimissioni di un ministro a causa di un’indagine dei Pm… La scorciatoia giudiziaria come linea politica”, ha commentato il deputato Enrico Costa.
Tuttavia, dopo giorni di alta tensione con la Corte penale internazionale e la magistratura, il governo cerca di allentare i toni con il mondo giudiziario. Questo è dimostrato dalla richiesta della Giustizia italiana all’Aia di avviare consultazioni per riflettere sulle criticità del caso Almasri, al fine di evitare il ripetersi di situazioni simili; dall’altra parte, Meloni ha espresso l’auspicio per un “sano confronto” dopo l’elezione di Cesare Parodi come nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati.
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