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Analisi immediate contro droga e stupro negli ospedali di Genova

Protocollo firmato a Genova per combattere la “droga dello stupro”

Un protocollo innovativo è stato firmato oggi a Genova per contrastare il fenomeno della “droga dello stupro” e garantire un’assistenza tempestiva alle vittime di violenza sessuale. Questo progetto pilota, che sarà esteso a tutta la Liguria, prevede l’implementazione di procedure precise e omogenee per i medici del pronto soccorso al fine di effettuare esami del sangue e delle urine in caso di sospetta violenza sessuale e somministrazione di sostanze ipnoinducenti o di ghb. L’obiettivo principale è quello di fornire prove concrete per perseguire i responsabili di questi reati.

Il protocollo è stato sottoscritto da diverse istituzioni, tra cui il prefetto Cinzia Torraco, la Procura presso il tribunale e il Tribunale per i minorenni, la Regione Liguria, il Comune di Genova, l’Università, l’ufficio scolastico provinciale, Alisa e gli ospedali. Questa collaborazione multidisciplinare renderà più facile dimostrare il reato e perseguirlo. Nonostante la messa a punto operativa richieda ancora qualche giorno, l’obiettivo è quello di avviare il progetto già a Capodanno.

Secondo il prefetto Cinzia Torraco, l’obiettivo principale è quello di verificare tempestivamente la presenza di sostanze ipnoinducenti attraverso esami di laboratorio e chimici. Queste sostanze sono spesso utilizzate per facilitare la violenza sessuale e causano la perdita di memoria nelle vittime. Nonostante non ci siano dati precisi sulla dimensione del fenomeno a Genova, i casi di violenza sessuale a livello nazionale sono in aumento. Pertanto, è fondamentale individuare e contrastare il problema della “droga dello stupro”.

Il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente, sottolinea l’importanza di questo accordo nel prevenire la “seconda vittimizzazione” delle donne. Le vittime non dovrebbero essere costrette a giustificare il proprio abbigliamento o le proprie scelte di frequentazione. La libertà di autodeterminazione è un diritto fondamentale che deve essere rispettato. Questo protocollo rappresenta un passo avanti nella lotta contro la violenza sessuale e mira a garantire una maggiore protezione e supporto alle vittime.

In conclusione, il protocollo firmato a Genova rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la “droga dello stupro” e nella tutela delle vittime di violenza sessuale. Grazie a procedure precise e omogenee, i medici del pronto soccorso saranno in grado di effettuare esami del sangue e delle urine per individuare la presenza di sostanze ipnoinducenti. Questo consentirà di raccogliere prove concrete per perseguire i responsabili di questi reati. È fondamentale che le vittime di violenza sessuale ricevano il supporto e la protezione di cui hanno bisogno, senza subire ulteriori traumi o discriminazioni.

Redazione

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