Ultimo aggiornamento il 19 Gennaio 2024 by Redazione
Il Collegio di Garanzia respinge il ricorso dell’ex presidente della Juventus
Il Collegio di Garanzia dello Sport ha respinto il ricorso presentato dall’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, contro la sua inibizione per 10 mesi nell’ambito del procedimento sulla ‘manovra stipendi’. Secondo il Collegio, il ricorso è stato respinto perché “in parte inammissibile ed in parte infondato”.
La decisione del Collegio di Garanzia è stata presa sulla base della posizione espressa dal procuratore generale dello sport, Ugo Taucer, durante l’udienza. Taucer ha dichiarato che la memoria presentata dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) è condivisibile e quindi il ricorso di Agnelli è stato respinto.
Durante l’udienza, il legale di Agnelli, Davide Sangiorgio, ha sollevato delle critiche riguardo alla pronuncia del Collegio di Garanzia. Sangiorgio ha sottolineato che la corte si è basata esclusivamente sull’articolo 2423 bis del codice civile, senza considerare le norme di principio contabile. Secondo l’avvocato, l’articolo 2423 bis è una norma generica e non disciplina in modo specifico la questione dell’onere di competenza di un determinato esercizio. Sangiorgio ha concluso affermando che manca un accertamento di base a supporto della decisione del Collegio di Garanzia.
La decisione del Collegio di Garanzia sulla ‘manovra stipendi’
La decisione del Collegio di Garanzia riguarda la ‘manovra stipendi’ adottata dalla Juventus nel periodo tra il 2014 e il 2016. Secondo la procura federale, la Juventus avrebbe violato le norme contabili nel calcolo dei costi relativi ai contratti dei calciatori. La FIGC ha quindi inibito Agnelli per 10 mesi e ha multato il club con 300.000 euro.
Il Collegio di Garanzia ha ritenuto che la decisione della FIGC sia corretta e ha respinto il ricorso presentato da Agnelli. Secondo il Collegio, la Juventus ha commesso una violazione tecnico-contabile e non sono stati rispettati i dovuti accertamenti. Tuttavia, l’avvocato di Agnelli ha sollevato delle critiche riguardo alla mancanza di un accertamento di base a supporto della decisione.
Le conseguenze per Agnelli e la Juventus
La decisione del Collegio di Garanzia comporta l’inibizione di Agnelli per 10 mesi. Durante questo periodo, Agnelli non potrà svolgere alcuna attività legata al calcio. Inoltre, la Juventus è stata multata con 300.000 euro.
La decisione del Collegio di Garanzia rappresenta un duro colpo per Agnelli e per la Juventus. Tuttavia, la Juventus ha già chiuso il procedimento sulla ‘manovra stipendi’ con un patteggiamento accettando la multa e le conseguenze disciplinari. Agnelli ha sempre sostenuto la sua innocenza e ha annunciato che presenterà un ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per annullare la decisione del Collegio di Garanzia.
Secondo quanto riportato dall’articolo, l’avvocato di Agnelli ha dichiarato: “Come può una pronuncia affermare una violazione tecnico-contabile senza i dovuti accertamenti? Non c’è stata da parte della procura federale, del tribunale e della corte. La corte fa riferimento esclusivo all’articolo 2423 bis del codice civile, non a norme di principio contabile. Ma il 2423 bis è una norma generica. Quindi come faccio a dire se un onere è di competenza di un determinato esercizio o dell’altro, questo l’articolo citato non lo dice. Non lo disciplina. Quello che è mancato a supporto della decisione è stato l’accertamento di base”.