Annunciati 44 esuberi alla base di Aviano: i sindacati contestano le scelte delle forze armate americane

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Annunciati 44 esuberi alla base di Aviano: i sindacati contestano le scelte delle forze armate americane - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

Recentemente si è tenuta una commissione congiunta delle forze armate americane in Italia, seguita da una significativa comunicazione riguardante l’occupazione presso la base di Aviano, nel Pordenone. Durante l’incontro, alla presenza delle segreterie sindacali nazionali, è stata ufficializzata la decisione di procedere con 44 esuberi nei servizi commerciali, suscitando preoccupazione tra i lavoratori e le comunità locali.

I dettagli degli esuberi alla base di Aviano

Ristrutturazione dei servizi commerciali

Angelo Zaccaria, coordinatore nazionale Air Force della Uil, ha rivelato i dettagli della ristrutturazione programmata. Una delle misure più impattanti prevede la chiusura dell’ufficio paghe, con l’intenzione di esternalizzare questo servizio. Questa decisione comporterebbe la perdita di 4 unità lavorative, una mossa che ha sollevato numerose critiche e preoccupazioni tra i sindacati. “L’esternalizzazione va contro gli accordi già esistenti che tutelano i lavoratori italiani,” ha affermato Zaccaria.

Fusione degli esercizi commerciali

Oltre alla chiusura dell’ufficio paghe, si è delineato un ulteriore significativo cambiamento: la fusione del Four Season, un negozio situato ad Aviano, con il negozio principale dell’Exchange nell’area aeroportuale. Questa operazione implicherà un rischio reale per 40 lavoratori, il che ha acceso un campanello d’allarme per i sindacati. “L’aggregazione di strutture commerciali può sembrare una strategia economica, ma per i dipendenti coinvolti, significa incertezze professionali e personali.”

Posizioni sotto osservazione

La situazione non si ferma qui. Zaccaria ha messo in evidenza che ci sono ulteriori 29 posizioni italiane che sono attualmente “sotto osservazione”. Queste riguardano specificamente il club ricreativo per i militari e la mensa italiana, servizi essenziali per il benessere del personale. L’incertezza su questi posti di lavoro solleva interrogativi sulle politiche di occupazione locale e sull’impatto che tali scelte avranno sulle famiglie e sull’economia del territorio circostante.

Le reazioni dei sindacati e dei lavoratori

Assemblee e partecipazione attiva

Le organizzazioni sindacali non sono rimaste a guardare. Hanno già avviato alcune assemblee tra i lavoratori, riscontrando una partecipazione eccezionalmente alta. La mobilitazione dei lavoratori è un segnale chiaro di dissenso verso le decisioni che potrebbero compromettere il futuro occupazionale di molti. Le assemblee hanno evidenziato la frustrazione e la preoccupazione tra i dipendenti, i quali si sentono sempre più minacciati da scelte che appaiono lontane dai principi di trasparenza e equità.

Critiche agli accordi bilaterali

Il coordinatore Zaccaria ha espresso la sua contrarietà alle attuali politiche, sottolineando che queste scelte sono in netto contrasto con gli accordi bilaterali che prevedrebbero la tutela della forza lavoro locale. Secondo Zaccaria, “queste pratiche di esternalizzazione non solo danneggiano i lavoratori italiani, ma creano anche un effetto domino che influisce negativamente sull’intera economia locale,” già messa a dura prova dalle implementazioni militari e dai cambiamenti demografici.

L’attenzione si concentra ora sull’auspicio che le voci dei dipendenti e dei sindacati vengano ascoltate, affinché si possa trovare una soluzione che non comprometta il lavoro locale e le vite delle persone coinvolte.

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