Antonio Scurati censurato dalla Rai: cronaca di una polemica sul 25 aprile

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Antonio Scurati censurato dalla Rai: cronaca di una polemica sul 25 aprile - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 29 Aprile 2024 by Giordana Bellante

Introduzione:
Lo scorso 28 aprile, a Che Tempo che Fa è stato ospite Antonio Scurati, noto scrittore e accademico italiano, al centro di una polemica che ha coinvolto la Rai e il governo. Scurati era stato invitato a parlare del 25 aprile, data simbolo della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma la sua partecipazione era stata cancellata all’ultimo momento, scatenando una bufera mediatica e politica.

La telefonata della conduttrice e la censura del monologo

La vicenda ha inizio con una telefonata della conduttrice di Che Tempo che Fa, che informa Scurati dell’annullamento della sua partecipazione alla trasmissione. Lo scrittore, autore di diversi libri sul fascismo e la Resistenza, si dice “dispiaciuto” per l’accaduto e sceglie di non replicare, ma la polemica non tarda ad esplodere.

Scurati racconta: “Mi sono sentito in dovere di ricordare l’anniversario della Liberazione e di esprimere le mie idee e le mie critiche al governo, ma per questo sono stato trascinato in una lotta nel fango”. La Rai, infatti, aveva deciso di censurare il monologo dello scrittore, senza fornire spiegazioni ufficiali.

La decisione della Rai ha suscitato l’indignazione di molti, che hanno parlato di censura e attacco alla libertà di espressione. Lo stesso Scurati, in un’intervista successiva, ha sottolineato come “non si possa accettare che un capo di governo usi parole denigratorie per attaccare un cittadino che esprime il proprio punto di vista”.

Le parole del capo del governo e le accuse di avidità

La polemica ha raggiunto il suo apice quando il capo del governo ha commentato la vicenda, definendo Scurati un “avido”. Lo scrittore ha replicato con fermezza: “Non deve succedere che un capo di governo attacchi un cittadino con frasi denigratorie. Io ho semplicemente espresso le mie idee e le mie critiche, come ho il diritto di fare”.

La vicenda ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione in Italia e sulla possibilità di criticare il governo senza subire attacchi personali o censura. Scurati, in particolare, ha sottolineato come “se vuoi vivere tranquillo in questo Paese, non devi criticare il governo”.

Lo scrittore, che ha dedicato gran parte della sua carriera allo studio del fascismo e della Resistenza, ha anche ricordato come “la democrazia sia sempre lotta per la democrazia. Ci viviamo grazie alla lotta dei nostri nonni e delle nostre nonne, e non dobbiamo dimenticarlo”.

La reazione dell’opinione pubblica e le conseguenze della polemica

La polemica sulla censura del monologo di Scurati ha suscitato una vasta eco mediatica e politica, con molti che hanno espresso solidarietà allo scrittore e condannato l’atteggiamento del governo. La vicenda ha anche riacceso il dibattito sulla libertà di espressione in Italia e sulla necessità di tutelare il diritto di critica.

In particolare, la polemica ha evidenziato come la memoria della Resistenza e del fascismo sia ancora un tema divisivo e controverso nel nostro Paese, capace di suscitare forti emozioni e reazioni contrastanti.

Lo stesso Scurati, nel corso della sua intervista a Che Tempo che Fa, ha sottolineato come “la democrazia non sia un albero ad alto fusto, ma come la vite, va curata ogni giorno. Solo alla fine ci darà”.

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