Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2024 by Redazione
Condanna a 26 anni per l’omicidio della madre
La corte d’Assise di Milano ha emesso una sentenza di condanna a 26 anni di carcere per Rosa Fabbiano, colpevole dell’omicidio della madre, Lucia, 84 anni, avvenuto nella loro abitazione a Melzo, vicino a Milano. La pena inflitta è inferiore di due anni rispetto alla richiesta della pubblica accusa. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni. Durante la lettura del verdetto, la figlia dell’anziana, presente in aula, ha mostrato segni di profonda sofferenza, incapace di assistere al deterioramento fisico della madre, che si presume abbia ucciso e smembrato.
La ricostruzione del delitto
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’imputata avrebbe fatto entrare l’anziana madre nella vasca da bagno, per poi soffocarla con un involucro di cellophane e successivamente smembrarla con una sega dotata di una lama di 31 centimetri. Il delitto sarebbe stato commesso tra marzo e il 26 maggio 2022, giorno in cui la sorella di Rosa, residente a Trento, ha fatto visita alla madre, ma le è stato impedito di accedere al bagno. L’atteggiamento sospetto della sorella, l’odore intenso proveniente dalla casa – segnalato da alcuni vicini – e il crollo emotivo di Rosa hanno contribuito a mettere insieme i pezzi di questo dramma familiare. La stessa imputata ha dichiarato: “Non ce la facevo più, ho fatto un disastro, vi ho rovinato la vita a tutti, portami dai carabinieri”.
L’incapacità di sopportare il decadimento fisico e mentale
Secondo il giudice di Milano, Giulio Fanales, il dramma familiare è stato scatenato dall’incapacità di Rosa di sopportare il deterioramento fisico e mentale degli altri, in particolare delle persone a cui è legata affettivamente. Si presume che l’anziana madre fosse affetta da una forma iniziale di demenza e la figlia, di 60 anni, aveva raccontato a tutti di averla trasferita in una struttura per anziani a partire dalla fine di marzo 2022. Oggi, con questa condanna, viene svelata la verità dietro quella bugia.