Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
La recente audizione del sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, con la ministra per la famiglia, natalità e pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, segna un importante passo per la piccola comunità pugliese. L’incontro, avvenuto dopo che il sindaco aveva lanciato un avviso alle istituzioni per evitare il fallimento del Comune, ruota attorno a una questione delicata: le ingenti spese sostenute per il sostegno a una donna e ai suoi figli, il cui caso è stato trattato secondo le disposizioni del codice rosso a causa di una situazione di violenza domestica.
Il summit con la ministra Roccella: ascolto e impegni
Un incontro significativo per il Comune di Carlantino
Il sindaco Coscia ha descritto l’incontro come un momento cruciale, nonostante i risultati futuri restino incerti. La ministra Roccella ha ascoltato con attenzione le problematiche evidenziate dal primo cittadino e si è dichiarata pronta a occuparsi della questione, nel rispetto delle competenze del suo ministero. Presente all’incontro anche Giandonato La Salandra, deputato di Fratelli d’Italia, e Lucia Fiscante, responsabile del settore economico-finanziario del comune, i cui contributi sono stati ritenuti essenziali per trovare strade possibili verso una soluzione.
Coscia ha affermato che per la prima volta un esponente di alto livello si è reso disponibile ad ascoltare il grido d’aiuto della sua amministrazione, un gesto che offre a Carlantino una speranza in un momento particolarmente difficile. I costi elevati legati al sostegno della famiglia in situazione di emergenza hanno messo a dura prova le finanze comunali, trattandosi di una questione che pone a rischio la stessa esistenza dell’ente locale.
Le difficoltà economiche del comune: il costo del sostegno alla famiglia
Una situazione insostenibile legata al codice rosso
La questione ha avuto inizio circa un anno fa con l’arrivo della donna e dei suoi quattro figli in una casa rifugio a Cerignola, in risposta alla denuncia presentata per minacce ricevute dal marito. La denuncia ha attivato le procedure di emergenza previste dal codice rosso, che hanno permesso alla donna di allontanarsi da una situazione di violenza, ma che ora si traducono in un onere economico gravoso per il Comune. Il costo dell’alloggio è di 375 euro al giorno, generando una spesa mensile che si aggira attorno ai 11.250 euro. La situazione si complica ulteriormente, dato che l’ente comunale ha accumulato debiti che si avvicinano ai 200mila euro nei confronti della casa rifugio.
La necessità di supportare le persone vulnerabili è un obiettivo condiviso da molte istituzioni, ma il modo in cui queste iniziative vengono finanziate continua a suscitare preoccupazioni tra i sindaci e le amministrazioni comunali. Infatti, in una realtà come quella di Carlantino, le risorse sono limitate e sostenere tali costi può trasformarsi in una missione impossibile. Il sindaco Coscia ha inoltre indicato che, nonostante il reiterato tentativo di contattare le altre istituzioni, come il presidente della Regione Puglia e il prefetto di Foggia, non è pervenuta alcuna risposta incoraggiante.
La speranza di un intervento istituzionale
La necessità di un supporto concreto per la comunità
L’accoglimento delle istanze di Carlantino da parte della ministra Roccella rappresenta un possibile inizio per riformare il sostegno economico ai Comuni che affrontano situazioni di emergenza come quella in corso. Il sindaco ha manifestato una certa fiducia nel fatto che, grazie all’attenzione ricevuta, potrebbero sorgere nuove iniziative o risorse a livello governativo per aiutare le amministrazioni locali a fronteggiare spese straordinarie.
La questione del supporto alle famiglie in difficoltà deve diventare una priorità, in particolare quando si tratta della protezione di adulti e minori coinvolti in situazioni di violenza. Solo attraverso un intervento coordinato e solidale tra vari livelli di governo sarà possibile evitare che i piccoli Comuni, come Carlantino, si trovino a dover affrontare il rischio di chiusura o fallimento nell’erogazione dei servizi essenziali per la popolazione.
L’auspicio è che l’incontro con la ministra possa stimolare una riflessione più ampia su come i fondi destinati alla famiglia e al sostegno sociale possano essere ristrutturati per garantire un supporto sostenibile e duraturo per tutte le comunità, soprattutto quelle più piccole e vulnerabili come Carlantino.