Aree inquinate aumentano segni di Alzheimer nel cervello: studio

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Aree inquinate aumentano segni di Alzheimer nel cervello: studio - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 21 Febbraio 2024 by Redazione

Lo Smog e le Placche Amiloidi: un Collegamento Preoccupante

Uno studio condotto da Anke Huels della Emory University di Atlanta e pubblicato su ‘Neurology’ ha evidenziato una possibile associazione tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e la presenza di placche amiloidi nel cervello, considerate un segno precoce di Alzheimer. Secondo gli scienziati, le persone più esposte alle polveri sottili Pm2,5 presentano livelli più elevati di queste placche, suggerendo un legame da approfondire ulteriormente. Huels sottolinea: “Questi risultati aggiungono una prova al fatto che il particolato fine derivante dall’inquinamento atmosferico legato al traffico influenza la quantità di placche amiloidi nel cervello.”

Esposizione allo Smog e Rischi per il Cervello

L’esame del tessuto cerebrale di 224 individui residenti nell’area metropolitana di Atlanta ha rivelato che coloro esposti a livelli più alti di inquinamento atmosferico presentavano una maggiore probabilità di sviluppare placche amiloidi nel cervello. In particolare, chi era stato esposto a livelli di Pm2,5 superiori a 1 µg/m3 aveva quasi il doppio delle probabilità di mostrare più placche amiloidi cerebrali. Questi risultati sollevano preoccupazioni sulla salute cerebrale legate all’inquinamento atmosferico, sottolineando la necessità di ulteriori indagini per comprendere appieno questo legame.

  • Gli individui più esposti all’inquinamento atmosferico presentavano una probabilità dell’87% superiore di avere una maggiore quantità di placche amiloidi nel cervello.

  • La variante genetica Apoe e4 potrebbe influenzare la relazione tra smog e segni di Alzheimer, con una maggiore evidenza di questa connessione nelle persone prive di questa variante.

Limiti dello Studio e Necessità di Ulteriori Ricerche

Nonostante i risultati significativi, lo studio presenta alcuni limiti, come la misurazione dell’esposizione all’inquinamento basata solo sull’indirizzo di residenza al momento del decesso. Inoltre, la popolazione studiata era principalmente composta da individui bianchi con un alto livello di istruzione, limitando la generalizzabilità dei risultati ad altre popolazioni. Pertanto, gli autori sottolineano l’importanza di condurre ulteriori ricerche per approfondire la relazione tra smog e Alzheimer e per identificare meccanismi chiave che possano spiegare questo legame preoccupante.

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