Arrestato a Roma il sospetto del duplice omicidio avvenuto a Melbourne nel 1977: un caso riaperto dopo 46 anni

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Arrestato a Roma il sospetto del duplice omicidio avvenuto a Melbourne nel 1977: un caso riaperto dopo 46 anni - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2024 by Giordana Bellante

La recente cattura di un uomo accusato di un duplice omicidio risalente al 1977 ha riacceso l’attenzione su un caso che ha scosso profondamente la città di Melbourne. Il presunto responsabile è un cittadino greco-australiano di 65 anni, arrestato all’aeroporto di Fiumicino a Roma, dove si era recato per una vacanza. Gli sviluppi di questo caso, uno dei più lunghi e complessi della storia del crimine australiano, hanno portato ad una possibile legittimazione della giustizia che attende da decenni.

Dettagli sull’omicidio di Suzanne Armstrong e Susan Bartlett

Nel gennaio del 1977, le giovani amiche Suzanne Armstrong e Susan Bartlett furono trovate senza vita nel loro appartamento situato in un sobborgo di Melbourne. L’orrenda scoperta avvenne quando la polizia, rispondendo a segnalazioni di preoccupazione da parte di amici e vicini, entrò nell’abitazione. La scena era agghiacciante: entrambi i corpi giacevano in una pozza di sangue, segnalando un attacco brutale. Gli inquirenti riscontrarono decine di coltellate sui corpi, il che evidenziava non solo la violenza del crimine, ma anche la determinazione dell’assassino.

Le vittime, di 27 e 28 anni, furono rapidamente identificate e il caso catturò immediatamente l’attenzione dei media nazionali. Le indagini iniziali non portarono a risultati immediati, e ben presto il duplice omicidio divenne un ‘cold case’, un termine che si riferisce a crimini irrisolti persi nel limbo del tempo. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e il coinvolgimento dei cittadini, il mistero dietro la loro morte continuava a rimanere insoluto.

L’arresto del sospettato a Roma

I recenti sviluppi hanno portato a un’importante svolta nel caso, con l’arresto del sospetto all’aeroporto di Fiumicino, giovedì sera. L’uomo, giunto in Italia con un volo dalla Grecia, era ricercato a livello internazionale da sette anni. La polizia è intervenuta grazie a una serie di indagini incrociate e alla collaborazione tra le autorità australiane e quelle europee. Le operazioni di polizia, mirate e ben coordinate, hanno quindi condotto all’arresto di un uomo che, presumibilmente, era tornato in Europa per trascorrere del tempo in una delle città più affascinanti del mondo.

L’agente principale della polizia dello Stato di Victoria, Shane Patton, ha confermato l’importanza di questo arresto e ha sottolineato che l’Australia intende ora avviare le procedure di estradizione per riportare il sospettato nel Paese. Secondo quanto rivelato, il 65enne aveva vissuto in Grecia, dove si era rifugiato e dove, apparentemente, poteva godere della protezione dalla prescrizione di alcuni crimini.

Il significato di una svolta dopo decenni

Questo caso ha assunto proporzioni notevoli anche nel contesto della giustizia e della cronaca nera australiana. Da quanto emerso, il duplice omicidio di Suzanne e Susan è stato identificato come uno dei casi più gravi e duraturi dello Stato di Victoria. Nel 2017, per cercare di riattivare le indagini, le autorità hanno offerto una ricompensa di un milione di dollari australiani per chiunque avesse fornito informazioni utili all’indagine. Shane Patton ha descritto l’omicidio come “assolutamente raccapricciante, orribile e frenetico”, sottolineando il terrore e lo shock che ha suscitato tra i cittadini all’epoca dei fatti.

Dopo decenni di silenzio e inquietudine, questo arresto rappresenta un nuovo inizio per la questione e una ricerca della giustizia che spera di dare pace alle famiglie delle vittime. Con l’attesa dell’estradizione, molti guardano con attenzione agli sviluppi di questa storia, che riaccende le speranze di un epilogo a lungo agognato.

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