Arrestato Dorian Petoku: il narcos albanese protagonista della criminalità romana

Dorian Petoku, uno dei narcotrafficanti più noti del panorama criminale italiano, è stato arrestato a Dubai dopo una lunga latitanza. Petoku, 35 anni, ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine internazionali per il suo coinvolgimento nel traffico di stupefacenti e per legami con alcuni dei più pericolosi capi del crimine a Roma. Questo arresto rappresenta un significativo successo per le forze dell’ordine sia italiane che internazionali nella lotta contro il narcotraffico.

La latitanza di Petoku e le indagini

La fuga dalla comunità ‘Il Rifugio’

La scomparsa di Dorian Petoku risale a dicembre 2023, quando è evaso dalla comunità ‘Il Rifugio‘ di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. Qui, stava scontando una pena per traffico internazionale di stupefacenti in relazione all’operazione ‘Grande Raccordo Criminale‘. Durante la sua fuga, le autorità italiane hanno perso temporaneamente le sue tracce, e non è stato fino a quando non è stata avviata un’indagine approfondita che il suo profilo è tornato alla luce.

Le indagini, complesse e articolate, sono state condotte dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Roma. Le autorità hanno ricostruito la rete criminale di Petoku, scoprendo che svolgeva un ruolo chiave nel rifornimento di cocaina a Roma. La sua rete di distribuzione si basava su relazioni con leader di bande del crimine organizzato, inclusi Fabrizio Piscitelli, noto come “Diabolik“, e Salvatore Casamonica. Questo scenario ha evidenziato la pericolosità di Petoku e la sua connessione con il traffico di stupefacenti a livello internazionale.

L’arresto a Dubai e la cooperazione internazionale

Il culmine delle indagini ha portato all’arresto di Petoku a Dubai, dove si era rifugiato in seguito alla sua evasione. L’operazione ha coinvolto la collaborazione tra vari organismi di sicurezza, inclusi esperti in sicurezza presso l’ambasciata italiana negli Emirati Arabi Uniti. La cattura è stata resa possibile grazie alla sezione Most Wanted Person Department della polizia di Dubai, che è specializzata nella cattura di fuggitivi pericolosi. Nonostante la sua fuga all’estero, le forze dell’ordine italiane sono riuscite a monitorare i suoi movimenti e i suoi contatti, dimostrando un’efficace coordinazione tra diversi enti per la lotta al crimine.

Petoku, una volta estradato in Italia, dovrà affrontare nuovamente le accuse che pendono su di lui e scontare la pena che gli è stata inflitta. La sua cattura è considerata un successo significativo nel contrasto al narcotraffico, che continua a rappresentare una grave minaccia per la sicurezza pubblica.

Il profilo di Dorian Petoku

Da luogotenente a capo della rete di traffico

Dorian Petoku è emerso nel panorama della criminalità romana come luogotenente di Arben Zogu, un noto narcotrafficante albanese. La sua esperienza nel crimine organizzato è stata forgiata negli ambienti dell’ultras della LAZIO, dove ha sviluppato relazioni con altri elementi del crimine, come Piscitelli e Elvis Demce. Questo background gli ha conferito la legittimità necessaria per scalare i vertici dell’organizzazione criminosa, intraprendendo operazioni di traffico che hanno collegato l’ALBANIA, l’ITALIA e la COLOMBIA.

Petoku è stato protagonista di importanti indagini come ‘Brasile Low Cost‘ e ‘Grande Raccordo Criminale‘, che hanno rivelato la portata delle sue attività illecite. La qualità della cocaina che gestiva era eccezionale, contribuendo notevolmente alla sua crescente influenza nel settore del traffico di droga.

La sua notorietà e il processo di Piscitelli

Recentemente, Dorian Petoku era tornato alla ribalta mediatica in relazione al processo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, dove il suo nome è emerso in merito a eventi di violenza dentro il carcere. La vicenda ha riacceso l’attenzione su di lui e sulle sue connessioni nel sottobosco criminale di Roma, segnalando la complessità e la pervasività delle reti di narcotraffico nella capitale.

Petoku rappresenta non solo una figura centrale in questo contesto, ma anche un simbolo delle sfide con cui le autorità si confrontano nella repressione del crimine organizzato, evidenziando la necessità di un intervento continuo e coordinato per debellare queste reti pericolose.