Arrestato nel Biellese per botte e minacce di morte alla moglie

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Arrestato nel Biellese per botte e minacce di morte alla moglie - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2023 by Redazione

Donna minacciata e maltrattata dal marito: arrestato a Biella

Una donna di 48 anni, originaria della Romania e residente a Biella, ha denunciato alla Polizia una serie di maltrattamenti subiti dal marito, un uomo di 49 anni. Le indagini hanno rivelato che questi episodi si verificavano quasi quotidianamente, spesso in presenza di un figlio di 10 anni. L’uomo, che era solito ubriacarsi in modo cronico, arrivava a compiere anche atti di violenza fisica nei confronti della moglie.

Minacce di morte e violenze fisiche

In uno dei casi, il marito, oltre ad esprimere il desiderio che la moglie morisse, l’avrebbe minacciata di tagliarla a pezzi, davanti al figlio. Alla luce delle indagini, la Polizia di Stato ha ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, emessa dal gip del Tribunale di Biella su richiesta del pubblico ministero. L’uomo è stato indagato per il reato di maltrattamenti ai danni della moglie.

Durante l’esecuzione della misura, gli agenti hanno notato la presenza di tre spade e una katana presso l’abitazione del quarantanovenne. Le armi sono state sequestrate e l’uomo è stato denunciato anche per il reato di detenzione abusiva di armi.

Una situazione di violenza domestica

La vicenda di questa donna romena rappresenta un triste esempio di violenza domestica. Le vittime di tali abusi spesso subiscono minacce, insulti e violenze fisiche da parte del proprio partner. È importante che le vittime si rivolgano alle autorità competenti per denunciare tali episodi e ottenere protezione.

Come sottolinea la Polizia di Stato, “la violenza domestica è un reato grave che non può essere tollerato”. È fondamentale che le vittime trovino il coraggio di denunciare e che le istituzioni agiscano con tempestività per garantire la sicurezza delle persone coinvolte.

La custodia cautelare in carcere dell’uomo rappresenta un primo passo per proteggere la donna e il figlio dalla violenza subita. Ora spetta alla giustizia fare il suo corso e assicurare che l’uomo risponda delle sue azioni.

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