Ultimo aggiornamento il 23 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Una storia di violenza e sofferenza ha preso corpo a Caserta, dove un uomo è stato arrestato per gravi reati legati al sequestro di persona, riduzione in schiavitù ed estorsione. La vicenda ha avuto inizio grazie alla denuncia di una donna, ex compagna dell’arrestato, che ha trovato il coraggio di uscire da una situazione di angustia protrattasi per anni. Questo articolo esplora i dettagli di un’indagine della Squadra mobile che ha messo in luce un incubo vissuto dalla vittima, culminato nella richiesta di aiuto alle autorità.
La denuncia e l’inizio dell’indagine
La vittima e la sua coraggiosa denuncia
Nel cuore di questa tragica vicenda si trova una donna di trentasei anni, di origine rumena, residente a Caserta. La sua denuncia ha segnato l’inizio di un’inchiesta da parte della Squadra mobile locale, che ha già in passato avuto a che fare con il suo ex compagno, un uomo con precedenti per maltrattamenti. La denuncia della donna ha fatto emergere una serie di eventi di violenza che hanno caratterizzato la loro relazione e ha fornito agli investigatori gli strumenti necessari per anche comprendere l’entità del dramma.
La ricostruzione di una storia da incubo
Le indagini hanno rivelato che la donna, a causa delle severe violenze subite, aveva deciso di allontanarsi da Caserta. Tuttavia, nel settembre 2017, è stata nuovamente aggredita e sequestrata dal compagno, che l’ha costretta a seguirlo nella sua auto con la minaccia di non attirare l’attenzione. Dopo il sequestro, è stata portata a Curti, un comune del Casertano, dove ha vissuto un inferno durato fino a marzo 2023, momento in cui ha finalmente trovato il modo di fuggire.
Le atrocità subite dalla vittima
Le condizioni di vita traumatiche
L’uomo ha mantenuto la donna segregata in una stanza, privandola spesso del cibo e dell’acqua, costringendola a rubare e a chiedere l’elemosina per sopravvivere. Se le somme di denaro raccolte non risultavano sufficienti per soddisfare le sue richieste, la vittima veniva sottoposta a percosse violente. La costante paura di ulteriori violenze ha segnato profondamente la sua vita quotidiana, rendendo l’abitudine alla sottomissione una triste realtà.
Le violenze fisiche e psicologiche
Le atrocità non si sono limitate alla privazione di beni essenziali. In ben due occasioni, la donna è stata accoltellata, subendo lesioni permanenti e cicatrici ancora oggi ben visibili sulla testa. Tali atti di violenza fisica non solo hanno messo in pericolo la sua vita, ma hanno anche inflitto danni psicologici profondi che hanno contribuito a mantenere il controllo sull’individuo oppresso.
La fuga e l’arresto dell’aguzzino
Il coraggio di fuggire
Alla fine del 2023, la donna è riuscita a liberarsi da questa situazione insostenibile. Con due dei suoi quattro figli minori, ha trovato rifugio presso l’abitazione di una cognata. Non appena è uscita dal cerchio opprimente della violenza, ha ricevuto minacce dal suo ex compagno, che tramite social la ha contattata chiedendo 25.000 euro e promettendo ritorsioni violente se non avesse obbedito.
L’intervento delle autorità
La paura di ritorsioni ha spinto la donna a contattare le forze dell’ordine. La Squadra mobile di Caserta ha avviato un’indagine che ha portato a trasmettere un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Napoli. L’indagato è stato rintracciato e arrestato, trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove ora dovrà affrontare le accuse di sequestro di persona, riduzione in schiavitù ed estorsione. Questo episodio rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la violenza domestica e il maltrattamento, evidenziando la necessità di proteggere le vittime e di assicurare ai colpevoli la giusta punizione.