Ultimo aggiornamento il 19 Aprile 2024 by Giordana Bellante
Introduzione:
La 60ª Biennale dell’Arte di Venezia ha visto un’inaugurazione insolita ma significativa: il Padiglione del Vaticano è stato aperto nel carcere femminile della Giudecca. La cerimonia, tenutasi nell’orto gestito dalle detenute, ha visto la partecipazione di figure di spicco della Chiesa e del governo italiano, tra cui il cardinale Josè Tolentino de Mendoza, il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e i ministri della Giustizia e della Cultura, Carlo Nordio e Gennaro Sangiuliano. ‘evento ha evidenziato il potere dell’arte come strumento di riabilitazione e reinserimento sociale.
1. ‘Inaugurazione del Padiglione del Vaticano
Sotto il sole mattutino di Venezia, il Padiglione del Vaticano ha aperto le sue porte nel carcere femminile della Giudecca. La scelta del luogo, lontano dalle tradizionali sedi espositive, ha sottolineato l’impegno del Vaticano nel portare l’arte dove è più necessaria, offrendo un’opportunità di espressione e riabilitazione alle detenute.
La cerimonia di inaugurazione è stata aperta dal cardinale Josè Tolentino de Mendoza, che ha espresso la sua gratitudine per l’opportunità di portare l’arte nella vita delle donne detenute. ‘evento ha visto la partecipazione del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e dei ministri della Giustizia e della Cultura, Carlo Nordio e Gennaro Sangiuliano, rispettivamente. La loro presenza ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa, che mira a promuovere il reinserimento sociale attraverso l’arte.
2. ‘Arte come Strumento di Riabilitazione
‘immagine simbolica dell’occhio sbarrato all’ingresso della mostra ha offerto un potente messaggio sull’esclusione e l’incapacità di vedere. Come sottolineato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, l’occhio rappresenta non solo l’esclusione di coloro che sono dentro e non possono vedere all’esterno, ma anche l’incapacità di coloro che sono liberi di ricordare e rischiano di perpetuare una cultura dello scarto.
In questo contesto, Nordio ha ricordato il duplice compito del suo dicastero: garantire la giustizia e la certezza della pena, ma anche promuovere il reinserimento dei detenuti nella società. ‘arte, in questo senso, si rivela uno strumento potente, capace di offrire nuove prospettive e opportunità di cambiamento.
3. ‘Orto delle Detenute: Un Luogo di Rinascita
La cerimonia di inaugurazione si è svolta nell’orto gestito dalle detenute, un luogo che simboleggia la rinascita e la possibilità di un nuovo inizio. ‘orto non è solo un luogo di lavoro, ma anche un’occasione per le detenute di imparare nuove abilità, di riconnettersi con la natura e di sperimentare un senso di comunità e collaborazione.
Attraverso l’arte e il lavoro nell’orto, le detenute del carcere femminile della Giudecca hanno l’opportunità di ritrovare se stesse e di prepararsi al reinserimento nella società. ‘inaugurazione del Padiglione del Vaticano nella Biennale dell’Arte è un passo significativo in questa direzione, un segno concreto dell’impegno di istituzioni religiose e governative nel promuovere la riabilitazione e il reinserimento sociale.