L’autopsia effettuata sul corpo di Vanessa Ballan, la giovane donna di 27 anni uccisa a Riese Pio X, in provincia di Treviso, ha confermato la violenza dell’aggressione subita. Il medico legale Antonello Cirnelli, incaricato dalla Procura di Treviso, ha rivelato che la vittima è stata colpita con otto coltellate, che hanno causato un’emorragia fatale. Inoltre, è emerso che Vanessa era stata picchiata prima di essere accoltellata.
Secondo il medico legale, la morte di Vanessa è avvenuta molto rapidamente a causa dell’emorragia causata dalle coltellate. È stato inoltre confermato che la donna era incinta di circa dodici settimane. Nei prossimi giorni verrà eseguito un test per accertare la paternità del feto. Al momento, si attende il nulla osta della magistratura per la restituzione della salma ai familiari e la fissazione della data del funerale.
Oltre ai risultati dell’autopsia, ci sono numerosi indizi e prove che inchiodano Bujan Fandaj, l’imbianchino con cui Vanessa aveva avuto una relazione. I carabinieri di Treviso hanno raccolto elementi che confermano le aggravanti dell’omicidio volontario. Tra questi, i frame di un video di una telecamera di sicurezza di una casa vicina a quella di Vanessa, che mostrano un uomo con gli abiti indossati da Fandaj al momento dell’arresto, che getta un borsone nero nel giardino. All’interno del borsone sono stati trovati attrezzi e strumenti di lavoro, tra cui un martello con la scritta ‘7 color’, il nome dell’azienda di Fandaj. Questo martello è stato abbandonato sul luogo del delitto e utilizzato per entrare nella casa di Vanessa rompendo una finestra.
Inoltre, è stato trovato un coltello con il manico di legno e una lama di 20 centimetri nel lavello della cucina di Fandaj. Questo coltello è identico a un altro trovato nella borsa e nella casa dell’imbianchino. Entrambi i coltelli saranno sottoposti ad accertamenti per confermare il loro coinvolgimento nel delitto.
Dopo le ammissioni del procuratore di Treviso sulla sottovalutazione della situazione di pericolo per Vanessa, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiesto agli uffici competenti del Dicastero di acquisire una relazione dettagliata dagli uffici giudiziari. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato la necessità di essere più aggressivi nella gestione di casi come quello di Vanessa, affermando che la norma sul codice rosso deve essere rivista. Zaia ha dedicato l’incontro stampa di fine anno a Vanessa e a Giulia Cecchettin, un’altra giovane donna vittima di femminicidio.
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