Ultimo aggiornamento il 9 Dicembre 2023 by Redazione
Il Governo anticipa la presentazione delle domande per l’Assegno di inclusione
Il Governo italiano ha deciso di anticipare la presentazione delle domande per l’Assegno di inclusione, il nuovo strumento di contrasto alla povertà introdotto dalla ministra del Lavoro Marina Calderone. L’obiettivo è evitare che le famiglie perdano un mese di sostegno e prevenire un sovraffollamento di richieste al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). La presentazione delle domande inizierà il 18 dicembre.
L’Assegno di inclusione sarà erogato tramite carta emessa da Poste italiane
Secondo le prime stime dell’Inps, saranno circa 737.400 i nuclei familiari che potranno richiedere l’Assegno di inclusione a partire dal 1° gennaio. Questo sostegno economico sarà destinato ai nuclei familiari con un reddito basso e che hanno persone disabili, minori, over 60 o persone prese in carico dai servizi sociali. L’Assegno di inclusione sarà erogato tramite la Carta di inclusione, emessa da Poste italiane. L’importo dell’assegno varia in base alla composizione del nucleo familiare e può arrivare fino a 6.000 euro all’anno, con un’ulteriore possibilità di aumento in caso di necessità di pagamento dell’affitto.
Il processo di richiesta e valutazione dell’Assegno di inclusione
La domanda per l’Assegno di inclusione può essere presentata sul sito dell’Inps, tramite Spid o attraverso i Patronati. A partire dal 1° gennaio, sarà possibile presentare la domanda anche tramite i Caf. Dopo la presentazione della domanda, la persona sarà accompagnata a iscriversi sulla piattaforma Siisl per sottoscrivere il Patto di attivazione digitale del nucleo familiare. Successivamente, l’Inps verificherà i requisiti e, a partire dal mese successivo alla sottoscrizione del Patto, l’assegno sarà erogato. Entro 120 giorni dalla presentazione della domanda, i membri del nucleo familiare saranno convocati dai Servizi sociali per un’analisi multidimensionale dei bisogni. A seconda dei risultati di questa analisi, i membri del nucleo familiare potranno essere avviati a percorsi di inserimento sociale e lavorativo, che potranno includere formazione, progetti utili alla collettività o offerte di lavoro. Coloro che non saranno considerati attivabili al lavoro potranno comunque beneficiare dell’indennità, ricevendo supporto dai servizi sociali o da altre strutture pubbliche, come i servizi sanitari. Inoltre, gli individui tra i 18 e i 59 anni, anche se non direttamente destinatari dell’Assegno di inclusione, potranno essere indirizzati verso lo Strumento di formazione al lavoro.
L’Assegno di inclusione rappresenta un importante strumento per contrastare la povertà e garantire un sostegno adeguato alle famiglie più vulnerabili. Grazie a questo nuovo sistema, si punta a una presa in carico a 360 gradi delle famiglie, valutando le loro reali esigenze e offrendo percorsi personalizzati di inserimento sociale e lavorativo.