ROMA – In un periodo di cambiamenti per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), emerge un forte desiderio di consapevolezza tra gli italiani: il 90% dei cittadini ritiene fondamentale essere informato sull’uso dei farmaci per gestire meglio la propria salute. Questo è il principale risultato dell’indagine condotta da Assosalute-Federchimica e presentata durante l’evento “La trasformazione in atto del SSN. L’impegno del settore dell’automedicazione per la sanità territoriale”. L’indagine, realizzata con l’Istituto SWG, ha coinvolto 1.686 cittadini maggiorenni e ha messo in evidenza il ruolo centrale di farmacie e medici di famiglia nella sanità di prossimità.
Un aspetto rilevante emerso dalla ricerca è la familiarità degli italiani con i farmaci da banco: il 70% riconosce il simbolo del bollino rosso sorridente, mentre 2 italiani su 3 sanno che non è necessaria la prescrizione medica per questi prodotti. Questo livello di conoscenza dimostra quanto la cultura sanitaria sia in crescita e come i cittadini siano sempre più capaci di gestire i piccoli disturbi autonomamente.
Farmacie e medici di famiglia si confermano pilastri della sanità di prossimità. Le farmacie, con la loro presenza diffusa, rappresentano per molti un punto di orientamento indispensabile per la salute quotidiana, mentre i medici di famiglia restano un riferimento importante per le famiglie italiane, offrendo una consulenza continua e affidabile per la gestione dei piccoli disturbi.
La promozione di una responsabilità individuale nella gestione della salute è al centro dell’impegno di Assosalute-Federchimica. In una sanità in evoluzione, i farmaci da automedicazione svolgono un ruolo significativo nel ridurre la pressione sul sistema pubblico, facilitando un approccio più consapevole alla cura di sé e contribuendo alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
Per Michele Albero, presidente di Assosalute-Federchimica, l’informazione ai cittadini è fondamentale per costruire una cultura sanitaria solida. Grazie al sostegno di farmacisti e medici di famiglia, è possibile sviluppare modelli di assistenza più accessibili e garantire a tutti un accesso equo alle cure. L’espansione dell’offerta di farmaci di automedicazione, conclude Albero, è una risposta alla crescente consapevolezza dei cittadini, contribuendo a un sistema sanitario più efficiente e vicino ai bisogni delle persone.
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