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Atreju Giambruno segna la seconda giornata: La Russa critica Pd e M5S sul premierato

L’improvvisata di Andrea Giambruno al secondo giorno di Atreju

L’improvvisa apparizione di Andrea Giambruno, ex compagno della premier Giorgia Meloni, ha segnato la seconda giornata di Atreju, l’evento che ha affrontato due dei temi più dibattuti del momento. Inizialmente, si è discusso della giustizia e della sua riforma, con la partecipazione del ministro Carlo Nordio e l’ex premier Matteo Renzi come interlocutore. Renzi ha elogiato Nordio, definendolo “un gentiluomo”. Successivamente, si è affrontato il tema del premierato, con la presenza del presidente del Senato Ignazio La Russa, la ministra Elisabetta Casellati, che ha firmato il ddl di riforma costituzionale, e l’ex presidente della Camera Luciano Violante.

Violante ha ringraziato per l’invito e ha sottolineato l’importanza del dialogo, ma ha espresso il suo dissenso nei confronti del ddl: “Da parte mia c’è un profondo e rispettoso dissenso, sia per quello che manca, sia per quello che c’è. Nessun paese al mondo ha questo sistema”. Casellati, autrice del ddl, ha elencato i vantaggi per la stabilità del sistema e ha assicurato che si tratta di un testo “di mediazione con opposizione e sindacati”, sottolineando che non si potrà modificare l’elezione diretta del premier.

La Russa, invece, è stato più duro e ha ricevuto applausi quando ha affermato che ci sono persone che non vogliono cambiare nulla e vogliono lasciare le cose immutate: “Lo vuole chi ha avuto il potere senza vincere le elezioni”. Ha quasi espresso rammarico per non aver fatto da soli, magari con l’elezione diretta del capo dello Stato, come previsto dal programma di centrodestra. “Pensare di avere i voti dei due terzi dei parlamentari per approvare la riforma è vana speranza”, ha aggiunto la seconda carica dello Stato.

Le parole di La Russa sono state seguite da due ore di silenzio da parte di Giambruno, che ha partecipato anche ai dibattiti con un’espressione seria. Ha sorriso solo quando qualcuno ha detto all’ex ministro dem Cesare Damiano, uno dei relatori al tavolo sul lavoro, che lo hanno chiamato perché “serviva uno di sinistra”.

L’apparizione di Giambruno è stata una sorpresa per tutti. Prima è apparso alle spalle di Arianna Meloni, dispensando un baciamano alla sorella del premier, che è rimasta sorpresa. In seguito, Giambruno ha dichiarato che l’incontro è stato “inaspettato, ma mi ha fatto piacere. Lui viene sempre ad Atreju ed è il padre di mia nipote”. I giornalisti hanno cercato di intervistarlo, ma non è riuscito a dirgli una parola. È andato meglio con i passanti, che gli hanno chiesto un selfie e lui ha accennato un sorriso.

Redazione

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