Attentato alla sicurezza dei trasporti e tentato omicidio: la Procura di Milano chiude l’inchiesta contro Hassine Hamis

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Attentato alla sicurezza dei trasporti e tentato omicidio: la Procura di Milano chiude l'inchiesta contro Hassine Hamis - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 7 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi

La Procura di Milano ha recentemente chiuso un’inchiesta che ha sconvolto la città, in vista di una richiesta di processo per l’accusa di “attentato alla sicurezza dei trasporti”. ‘indagato è Hassine Hamis, un 37enne marocchino irregolare che, nella serata dell’8 maggio, ha gravemente ferito a coltellate Christian Di Martino, viceispettore della Polizia, presso la stazione di Lambrate. Grazie all’intervento tempestivo dei colleghi e a delicate operazioni chirurgiche, Di Martino è riuscito a salvarsi ed è stato dimesso di recente.

“Tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale: le accuse contro Hassine Hamis”

Hamis, rappresentato legalmente da Alfredo Quattrocchi Rosmi Gervasoni, dovrà ora affrontare il processo con una serie di accuse, tra cui tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni nei confronti di altri due agenti, porto illegale di un coltello e false attestazioni sull’identità, avendo utilizzato almeno 22 alias diversi durante i controlli delle forze dell’ordine negli anni passati.

Nell’atto di accusa, sono state aggiunte nuove contestazioni, come le lesioni ai danni di una donna, colpita alla testa da “sassi” presi “dalla massicciata ferroviaria” e lanciati dall’alto su una via adiacente alla stazione. Hamis è anche accusato di “attentato alla sicurezza dei trasporti”, per aver lanciato quelle pietre contro “treni in movimento”, e di danneggiamento di un treno regionale che venne colpito.

Secondo il pubblico ministero, Hamis aveva intenzione di uccidere e Di Martino si è salvato solo grazie al pronto intervento degli altri agenti, alla tempestività dei soccorsi e all’estrema abilità del personale sanitario dell’ospedale Niguarda. Davanti al gip Lidia Castellucci, dopo l’arresto, Hamis ha cercato di difendersi sostenendo di non aver visto che si trattava di poliziotti, a causa di una luce puntatagli contro. Tuttavia, durante l’interrogatorio, ha ammesso di assumere il Rivotril, un farmaco a base di benzodiazepine, dal 2003.

“Attentato alla sicurezza dei trasporti: le conseguenze delle azioni di Hassine Hamis”

Le azioni di Hassine Hamis hanno avuto conseguenze significative sulla sicurezza dei trasporti a Milano. ‘accusa di “attentato alla sicurezza dei trasporti” sottolinea la gravità delle sue azioni, che hanno messo in pericolo non solo la vita del viceispettore Christian Di Martino, ma anche quella di altri agenti, di una donna e di numerosi passeggeri sui treni in movimento.

Il lancio di pietre contro i treni e la massicciata ferroviaria rappresenta un atto di violenza estrema, che potrebbe aver causato danni ingenti ai mezzi di trasporto e gravi lesioni ai passeggeri. Inoltre, il porto illegale di un coltello di grandi dimensioni e l’aggressione ai danni di un agente di polizia dimostrano la pericolosità di Hamis e la necessità di un processo per accertare le sue responsabilità.

“Tentato omicidio e falsa identità: il passato di Hassine Hamis”

Le indagini condotte dalla Procura di Milano hanno rivelato che Hassine Hamis aveva utilizzato almeno 22 alias diversi durante i controlli delle forze dell’ordine negli anni passati. Questa pratica di falsa identità ha reso più difficile il lavoro degli investigatori e ha contribuito a creare un’aura di mistero intorno alla figura di Hamis.

‘accusa di tentato omicidio nei confronti di Christian Di Martino, viceispettore della Polizia, è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di reati commessi da Hamis. Le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni nei confronti di altri due agenti e porto illegale di un coltello evidenziano la pericolosità di questo individuo e la necessità di un processo per garantire la giustizia e la sicurezza dei cittadini.

Durante l’interrogatorio, Hamis ha ammesso di assumere il Rivotril, un farmaco a base di benzodiazepine, dal 2003. Questa rivelazione potrebbe avere un impatto sul processo, sollevando interrogativi sulle sue condizioni psichiche e sulla sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. Tuttavia, sarà compito del tribunale valutare questi aspetti e stabilire la colpevolezza o meno di Hassine Hamis per i reati contestati.

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