Attentatore Parigi: Analisi dei precedenti legati all’Italia

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Attentatore Parigi: Analisi dei precedenti legati all'Italia - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione

Attentatori con legami italiani: una serie di casi in Europa

Kassogue S.

Un altro caso di attentatore con legami italiani è emerso dopo l’attacco con il coltello alla Gare de Lyon a Parigi. Kassogue S., un cittadino maliano di 32 anni, era entrato in Italia nel 2016 e si trovava regolarmente in Francia. Le autorità francesi hanno specificato che al momento il suo caso non è considerato un atto di terrorismo. Tuttavia, questo episodio si aggiunge alla lista di attentatori in Europa con un passato italiano.

Abdesalem Lassoued

Il 16 ottobre 2023, Abdesalem Lassoued, un tunisino di 45 anni, ha compiuto un attacco nel centro di Bruxelles, uccidendo due svedesi. Lassoued era passato da Genova e Bologna. Questo attentatore si unisce ad altri estremisti islamici che hanno vissuto in Italia e poi hanno colpito in Germania, Belgio e Francia. Gli investigatori li definiscono “lupi solitari”, individui che agiscono da soli senza un’organizzazione dietro di loro.

Lakhdar Benrabah

Prima di Lassoued, c’è stato Lakhdar Benrabah, l’attentatore che ha aggredito tre poliziotti con un coltello davanti al commissariato di Cannes l’8 novembre 2021. Benrabah era sbarcato a Cagliari nel 2008 ed era in possesso di un permesso di soggiorno italiano rilasciato dalla questura di Napoli nel 2018. Non era noto alle forze dell’ordine e non era considerato un rischio per la sicurezza dello stato.

Brahim Aoussaoui

A Nizza, il 29 ottobre 2020, Brahim Aoussaoui, un tunisino di poco più di vent’anni, ha ucciso tre persone nella basilica di Notre-Dame. Aoussaoui era sbarcato a Lampedusa il 20 settembre dello stesso anno. Dopo un breve periodo nell’hotspot dell’isola, era stato trasferito a Bari e successivamente in un centro per migranti. Da qui, aveva raggiunto la Francia in modo clandestino.

Anis Amri

Nel 2011, Anis Amri, un tunisino, era sbarcato a Lampedusa. Cinque anni dopo, ha compiuto un attacco terroristico a Berlino, guidando un furgone sulla folla del mercatino di Natale e uccidendo 12 persone. Dopo essere stato arrestato in Italia, Amri era stato trasferito a Enna e poi ad Aprilia. Successivamente, si era diretto in Germania, portando con sé un decreto di espulsione. È stato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia a Sesto San Giovanni.

Mohamed Lahouaiej Bouhlel

Il 14 luglio 2016, Mohamed Lahouaiej Bouhlel ha guidato un camion sulla folla vicino alla Promenade des Anglais a Nizza, uccidendo 89 persone. Bouhlel aveva visitato regolarmente l’Italia per portare cibo ai migranti siriani. Non era considerato un soggetto pericoloso e, poco prima dell’attacco, era stato controllato al confine di Ventimiglia.

Khaled Babouri

Khaled Babouri, proveniente dall’Algeria, è sbarcato in Sardegna. Il 6 agosto 2016, ha attaccato due poliziotte a Charleroi, in Belgio, con un machete, gridando “Allah hu Akbar”. L’attentato è stato rivendicato dall’ISIS il giorno successivo.

Ahmed Hanachi

Anche Ahmed Hanachi, un tunisino, aveva legami con l’Italia. Il 1 ottobre 2017, ha accoltellato a morte due ragazze alla stazione Saint-Charles di Marsiglia. Hanachi aveva vissuto ad Aprilia, dove era sposato con un’italiana. Dopo la separazione, aveva lasciato l’Italia. Il fratello di Hanachi è stato arrestato a Ferrara poco dopo l’attacco.

Questi sono solo alcuni dei casi di attentatori con legami italiani che hanno colpito in Europa. Questi episodi evidenziano la necessità di una cooperazione internazionale più stretta per contrastare il terrorismo e prevenire futuri attacchi.

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