Atto vandalico alla Sapienza: silicone nelle serrature e scritte pro Gaza, indetta protesta studentesca

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Atto vandalico alla Sapienza: silicone nelle serrature e scritte pro Gaza, indetta protesta studentesca - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 13 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Contesto: Nella notte tra martedì e mercoledì, l’Università La Sapienza di Roma è stata teatro di alcuni atti vandalici, che hanno provocato disagi e polemiche all’interno dell’ateneo. In particolare, sono stati presi di mira la porta del rettorato e alcune aule, dove sono state trovate tracce di silicone nelle serrature e scritte a favore della causa palestinese e contro la rettrice Antonella Polimeni.

Gli atti vandalici e le conseguenze

Titolo: “Silicone nelle serrature e scritte pro Gaza: il bilancio degli atti vandalici alla Sapienza”

La scoperta degli atti vandalici è avvenuta nella mattinata di mercoledì, quando alcuni studenti e dipendenti dell’università hanno notato delle difficoltà ad aprire le porte di alcune aule e del rettorato. In particolare, le serrature erano state bloccate con del silicone, una sostanza che, una volta indurita, rende impossibile l’apertura delle porte.

Oltre al danno materiale causato dal silicone, sono state trovate anche numerose scritte sui muri e sulle porte delle aule e del rettorato. In particolare, le scritte erano a favore della causa palestinese e contro la rettrice Antonella Polimeni, con frasi come “Free Gaza”, “Polimeni dimettiti” e “No all’occupazione”.

Il bilancio degli atti vandalici è stato di diversi disagi per gli studenti e i dipendenti dell’università, che hanno dovuto affrontare ritardi e cancellazioni di lezioni e riunioni. Inoltre, l’episodio ha provocato polemiche e prese di posizione da parte di varie componenti dell’ateneo, tra cui i collettivi studenteschi e le associazioni di categoria.

Titolo: “Le reazioni dell’università e le indagini in corso”

Università La Sapienza ha condannato fermamente gli atti vandalici, definendoli “un gesto gravissimo che lede il decoro e la dignità di tutta la comunità accademica”. Inoltre, l’ateneo ha annunciato di aver sporto denuncia e di aver avviato delle indagini interne per individuare i responsabili.

La rettrice Antonella Polimeni, oggetto di alcune delle scritte apparse sui muri, ha dichiarato: “Sono vicina a tutti gli studenti e ai dipendenti che hanno subito disagi a causa di questo gesto incivile. La nostra università è da sempre un luogo di confronto e di dialogo, e non accetteremo mai atti di questo tipo”.

La protesta studentesca e il contesto politico

Titolo: “Il “contro senato” dei collettivi studenteschi: le ragioni della protesta”

In seguito agli atti vandalici, i collettivi studenteschi e le organizzazioni politiche della Sapienza hanno indetto una protesta per il giorno successivo, giovedì 15 aprile, in concomitanza con il senato accademico. ‘evento, chiamato “contro senato”, ha come obiettivo quello di far sentire la voce degli studenti e di denunciare le problematiche che, secondo loro, affliggono l’università.

Le ragioni della protesta sono diverse e non si limitano agli atti vandalici avvenuti nella notte tra martedì e mercoledì. In particolare, i collettivi studenteschi denunciano da tempo una serie di problemi legati alla didattica, alla mancanza di spazi e alla gestione dell’emergenza sanitaria.

Inoltre, la protesta si inserisce in un contesto politico più ampio, legato alla causa palestinese e alla situazione di tensione che si è venuta a creare negli ultimi giorni tra Israele e Palestina. ‘episodio degli atti vandalici, con le scritte a favore di Gaza e contro la rettrice, è stato interpretato da alcuni come un segnale di solidarietà verso la causa palestinese e di critica verso la posizione dell’università.

Titolo: “La causa palestinese e la posizione dell’università: un dibattito aperto”

La questione palestinese è da sempre un tema complesso e controverso, che divide l’opinione pubblica e la comunità accademica. ‘Università La Sapienza, come altre istituzioni, si è trovata a dover affrontare questo tema e a prendere posizione, con tutte le difficoltà e le polemiche che ne conseguono.

In particolare, l’ateneo ha più volte ribadito la propria posizione a favore di una soluzione pacifica e negoziata del conflitto, che garantisca la sicurezza e la dignità di entrambe le parti. Inoltre, l’università ha promosso varie iniziative di dialogo e di collaborazione con istituzioni accademiche palestinesi e israeliane.

Tuttavia, ciò non ha impedito che all’interno dell’ateneo si creassero posizioni e iniziative diverse, come nel caso degli atti vandalici avvenuti nella notte tra martedì e mercoledì. Il dibattito sulla questione palestinese, quindi, resta aperto e continuerà a essere un tema di confronto e di discussione all’interno della comunità accademica della Sapienza e di altre istituzioni.

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