Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Colloqui al Cairo per una tregua tra Israele e Hamas
Continuano i colloqui al Cairo tra Stati Uniti, Israele, Qatar ed Egitto per cercare di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi palestinesi. Finora i negoziati non hanno portato a risultati concreti, ma secondo fonti anonime citate dal New York Times, il tenore dei colloqui è stato “positivo”. I colloqui proseguiranno a un livello inferiore, dopo che anche il Times of Israel ha riportato l’estensione delle trattative.
La delegazione israeliana al Cairo
La delegazione israeliana, guidata dal capo del Mossad David Barnea, è tornata dal Cairo dopo aver incontrato il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e il capo della Cia William Burns. L’obiettivo dei colloqui è raggiungere un cessate il fuoco più lungo per la Striscia di Gaza, in cambio del rilascio dei detenuti palestinesi nelle carceri di Israele. Nonostante i progressi, i negoziati sono ancora in corso.
Nuovi raid Usa e Gb in Yemen denunciati dagli Houthi
Mentre si cerca una tregua tra Israele e Hamas, gli Houthi hanno denunciato nuovi raid aerei degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nella regione di Hodeida, nello Yemen occidentale. Il portavoce degli Houthi Abdulsalam Jahaf ha scritto su Twitter che gli attacchi hanno colpito Ras Isa, nel distretto di Al Salif. Al momento non ci sono conferme ufficiali da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna riguardo a questi raid.
Rischio di massacro a Rafah secondo l’Onu
Israele continua l’operazione di terra nella Striscia di Gaza. Il capo di stato maggiore delle forze di difesa Herzi Halevi ha affermato che se dovesse scattare una tregua, l’esercito saprebbe come riprendere l’offensiva contro Hamas. Secondo Halevi, la situazione è migliorata dal punto di vista della sicurezza rispetto all’inizio dell’offensiva. Tuttavia, l’esercito non ha ancora presentato un piano di evacuazione per la popolazione di Rafah, dove si sono rifugiati circa 1,6 milioni di palestinesi. Il capo degli affari umanitari delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha espresso profonda preoccupazione per il previsto attacco israeliano a Rafah, avvertendo del rischio di un “massacro” se la campagna militare dovesse procedere.