Ultimo aggiornamento il 17 Giugno 2024 by Giordana Bellante
Un’indagine condotta da Transcrime, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica, in collaborazione con l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Milano e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del ministero della Giustizia, rivela un preoccupante cambiamento nella natura dei reati commessi dai giovani.
reati giovanili diventano più violenti, ma non aumentano di numero
Lo studio, basato su dati ufficiali e su un campione di 100 ragazzi presi in carico dall’Ussm di Milano per provvedimenti di natura penale nei bienni 2015-2016 e 2022-2023, evidenzia una tendenza allarmante: nonostante il numero dei reati non sia in aumento, la violenza associata a questi reati è in costante crescita.
In particolare, si registra un aumento di rapine e lesioni personali, mentre diminuiscono i casi di furti e spaccio di stupefacenti. Questa trasformazione nella tipologia dei reati suggerisce un cambiamento nelle dinamiche criminali giovanili, che richiede un’attenzione particolare da parte delle autorità competenti.
La diminuzione dell’età al primo reato e l’aumento del disagio psicologico
Un altro aspetto preoccupante emerso dallo studio è la diminuzione dell’età media al momento del primo reato. Più della metà dei casi esaminati ha rivelato che il primo reato è stato commesso prima dei 15 anni, indicando un’inquietante precocità nella devianza giovanile.
Inoltre, lo studio evidenzia un aumento del disagio psicologico e relazionale tra i giovani delinquenti. Questo disagio si manifesta spesso attraverso rapporti conflittuali e violenti in famiglia, suggerendo che l’ambiente domestico possa giocare un ruolo cruciale nell’instaurarsi di comportamenti devianti.
‘appello per un maggiore investimento nella prevenzione del disagio giovanile
” dati ufficiali non mostrano un aumento dei casi di devianza giovanile, ma rivelano una crescente violenza nei comportamenti,” spiega Ernesto Savona, direttore di Transcrime. Questa preoccupante tendenza ha portato gli esperti a richiedere un maggiore investimento nella prevenzione del disagio giovanile.
Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, conferma questa necessità: “Dovremmo investire in maniera strutturata sulla prevenzione del disagio dei ragazzi e degli adolescenti, garantendo maggiori risorse e migliore coordinamento ai servizi sociali e a quelli psicologici e sanitari per intercettare in tempo utile i segnali di malessere.”
Questa ricerca, quindi, non solo mette in luce un cambiamento nella natura dei reati giovanili, ma sottolinea anche l’importanza di un intervento tempestivo e mirato per prevenire e contrastare il disagio giovanile.