Ultimo aggiornamento il 17 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
‘anno 2024 ha visto un preoccupante incremento di *suicidi, tentativi di suicidio, aggressioni al personale di Polizia penitenziaria, proteste collettive, ferimenti e colluttazioni all’interno delle carceri italiane. Questa escalation di violenza e disperazione sottolinea le gravi condizioni in cui versano gli istituti di pena nazionali, spesso caratterizzati da sovraffollamento e carenze strutturali.
Sui suicidi e tentati suicidi in carcere
43 suicidi in carcere nel 2024: un dato in crescita
Il numero di suicidi in carcere ha raggiunto un picco allarmante nel 2024, con 43 casi registrati rispetto ai 28 dello stesso periodo dell’anno precedente. Questa triste realtà riflette le difficili condizioni di vita all’interno delle strutture detentive, dove il sovraffollamento, la mancanza di spazi adeguati e la scarsità di opportunità di reinserimento sociale contribuiscono a creare un ambiente disumano e opprimente.
Tentati suicidi: 877 contro 821
Anche i tentativi di suicidio sono in aumento. Nel 2024, ben 877 detenuti hanno cercato di togliersi la vita, rispetto agli 821 dello stesso periodo dell’anno precedente. Questa tendenza evidenzia la disperazione e il disagio psicologico che affliggono molti reclusi, costretti a vivere in condizioni estremamente dure e prive di prospettive.
Aggressioni, proteste e violenze nelle carceri
In crescita le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria
Le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria sono un altro indicatore del clima di tensione e violenza che si respira all’interno degli istituti di pena. Nel 2024, sono state registrate 881 aggressioni, un numero significativamente superiore rispetto alle 688 dello stesso periodo dell’anno precedente. Questa situazione mette a dura prova il lavoro degli agenti, chiamati a gestire contesti sempre più difficili e pericolosi.
Proteste collettive: 599 contro 440
Le manifestazioni di protesta collettive rappresentano un altro segnale del malessere diffuso tra i detenuti. Nel 2024, si sono verificati 599 episodi di questo tipo, un aumento significativo rispetto ai 440 del periodo corrispondente dell’anno precedente. Le ragioni alla base di queste rivolte sono spesso legate alle precarie condizioni di vita in carcere e alle limitate opportunità di reinserimento sociale.
Ferimenti e colluttazioni: dati in crescita
Infine, anche i ferimenti e le colluttazioni all’interno delle carceri hanno registrato un incremento nel 2024. ferimenti sono passati da 264 a 286, mentre le colluttazioni sono aumentate da 2.055 a 2.203. Questi dati confermano come il clima di tensione e violenza sia ormai diventato endemico negli istituti di pena italiani.
‘indice di sovraffollamento nelle carceri italiane è di oltre il 130%, con 61.468 detenuti a fronte di 47.067 posti regolarmente disponibili. Questa situazione rende ancora più urgente la necessità di interventi strutturali e legislativi per migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri e prevenire il diffondersi di fenomeni di violenza e disperazione. La riabilitazione e il reinserimento sociale dei detenuti devono diventare le priorità del sistema penitenziario, per garantire il rispetto dei diritti umani e promuovere una società più giusta ed equa.