Aumenti tariffe trasporto pubblico a Roma: pendolari, comitati e associazioni scendono in campo

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Aumenti tariffe trasporto pubblico a Roma: pendolari, comitati e associazioni scendono in campo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 13 Settembre 2024 by Redazione

L’argomento degli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico nella capitale italiana continua a sollevare forti reazioni tra pendolari, comitati e associazioni. La minaccia di un rincaro dei biglietti suscita preoccupazioni non solo tra i residenti, ma anche tra i turisti che usufruiscono dei servizi di bus, tram e metropolitane. La questione si fa di particolare rilevanza in vista del Giubileo 2025, con molti che chiedono un approccio più favorevole verso chi utilizza i mezzi pubblici.

Interpellanza dell’associazione TUTraP-APS

La lotta contro l’evasione

L’associazione TUTraP-APS ha preso una posizione chiara riguardo all’aumento previsto delle tariffe, sottolineando che un approccio utile per recuperare le risorse necessarie non sia l’incremento dei costi a carico dei cittadini, bensì il contrasto all’evasione. Secondo stime riportate da TUTraP, circa il 35% dei passeggeri sui mezzi pubblici non acquista il biglietto, causando un danno economico annuale di circa 90 milioni di euro per ATAC. “Basterebbe recuperare una parte di questi mancati incassi per colmare il gap di 22 milioni di euro necessario per garantire il nuovo contratto di servizio di ATAC,” affermano i membri dell’associazione.

Il giubileo e il turismo

L’associazione TUTraP ha inoltre evidenziato che, in virtù del Giubileo del 2025, ATAC ha anche un’opportunità di raccogliere ricavi aggiuntivi. Il Piano Economico Finanziario di Cotral anticipa, infatti, che si potrebbe generare un extra gettito di 35 milioni di euro, nonostante la necessità di aumentare le tariffe. “Un aumento inopportuno dei biglietti penalizzerebbe i turisti e i residenti, creando l’immagine di una Roma che sfrutta il turismo religioso invece di accoglierlo,” chiarisce TUTraP, suggerendo che l’introduzione della gratuità dei mezzi sarebbe un gesto simbolico di benvenuto.

Le posizioni dei comitati pendolari

La voce dei pendolari

Anche i comitati pendolari delle linee Roma Nord e Roma Ostia Lido hanno fatto sentire la loro voce, pubblicando un comunicato congiunto che mette in discussione l’efficacia delle scelte adottate dai gestori del trasporto pubblico. I pendolari lamentano un servizio carente che non giustificherebbe un aumento delle tariffe. “Se da un lato si parla di mobilità sostenibile, dall’altro si fa esattamente il contrario,” affermano, chiedendosi quale possa essere il razionale dietro tale incremento.

Servizio e tariffe non proporzionati

Il comunicato evidenzia come la qualità del servizio sia inadeguata rispetto ai costi attuali. “Le tariffe già elevate non riflettono il servizio scadente di ATAC, caratterizzato da lunghi tempi di attesa, stazioni metro chiuse e una generale mancanza di manutenzione dei mezzi,” scrivono i rappresentanti dei comitati. Inoltre, citano il recente utile di ATAC, che ha raggiunto 11 milioni di euro, per mettere in discussione la necessità di un aumento delle tariffe. “A cosa servirebbero i fondi derivanti da questo rincaro?” si chiedono i pendolari, insinuando il dubbio che possano essere utilizzati per premi ai dirigenti piuttosto che per migliorare i servizi.

Le stime di incassi di ATAC

Un’analisi del piano industriale

Nel Piano industriale di ATAC, emerge l’intenzione di aumentare i ricavi da traffico da 237 milioni di euro nel 2023 a 335 milioni nel 2025. Questi dati, che includono l’impatto dell’incremento tariffario, suggeriscono un’accentuazione della pressione finanziaria sui pendolari. Se l’aumento tariffario osservato è pari al 7%, ciò si tradurrebbe in ricavi aggiuntivi di circa 16,57 milioni di euro. Tuttavia, questa cifra sarebbe insufficiente a coprire i 22 milioni di euro necessari per il nuovo contratto di servizio.

Riflessioni sull’impatto delle tariffe

Nonostante le previsioni di maggiore incasso, i critici sostengono che un aumento delle tariffe non è la soluzione adeguata. L’analisi delle vendite di biglietti ha già mostrato un calo significativo, con una riduzione del 14% rispetto al 2019 e una diminuzione degli abbonamenti annuali dell’8,6% rispetto all’anno precedente. Un’ulteriore pressione economica potrebbe allontanare i cittadini dall’uso del trasporto pubblico, evidenziando la necessità di un cambiamento radicale nella gestione del sistema di trasporto di Roma.

Sulle spalle dei pendolari e dei cittadini, le decisioni in merito alle tariffe del trasporto pubblico a Roma continuano a rimanere fonte di confronto intenso e critico, mentre le istituzioni sono chiamate a rispondere alle preoccupazioni su un servizio che deve migliorare per garantire una mobilità realmente sostenibile e accessibile a tutti.

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