Ultimo aggiornamento il 4 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
La Sardegna è attualmente al centro di un’emergenza sanitaria per quanto riguarda la salute animale. I casi di lingua blu, una malattia virale trasmessa da insetti, sono aumentati in modo significativo nei recenti report dell’Istituto zooprofilattico sperimentale. Questi sviluppi pongono interrogativi riguardo alla sicurezza degli allevamenti locali e alla necessità di attuare misure di prevenzione più rigorose.
focolai in crescita: un quadro preoccupante
Il report dell’Istituto zooprofilattico sperimentale
Stando all’ultimo report, i focolai di lingua blu in Sardegna hanno praticamente raddoppiato in pochi giorni, passando da 360 a 666. La predominanza del sierotipo 3 del virus è la principale preoccupazione sanitaria. Questa crescita esponenziale dei casi non può essere ignorata, considerando che la maggior parte degli allevamenti colpiti si trova in provincia di Nuoro, con 176 focolai segnalati. La provincia di Oristano segue a ruota con 173 focolai.
Il report sottolinea anche il numero allarmante di capi di bestiame infetti: attualmente si registrano circa 3600 animali contagiati e 215 decessi. Questo scenario epidemiologico solleva interrogativi sulla gestione e la sicurezza delle greggi in Sardegna, regioni già fortemente segnate dalla presenza di malattie animali in passato.
La situazione in provincia di Oristano
La provincia di Oristano è particolarmente colpita da questa epidemia. I dati forniti dalla ASL territoriale evidenziano non solo il numero alto di contagi, ma anche l’implementazione di misure urgenti per contenere la diffusione del virus. Enrico Vacca, direttore del Servizio di Sanità Animale della ASL 5, ha dichiarato che l’intero territorio provinciale è ora definito zona di circolazione del virus, il che implica un cambiamento nelle operazioni di movimentazione degli animali.
misure preventive e restrizioni sulla movimentazione
Protocollo di movimentazione degli animali
A fronte dell’emergenza, la ASL ha implementato rigide regole riguardo alle movimentazioni di ovini, caprini e bovini. Qualsiasi spostamento di animali da vita da Oristano verso aree non colpite dal virus deve essere previa comunicazione con i servizi veterinari competenti. Ogni movimentazione è soggetta a una prenotifica di almeno 48 ore, assicurando così una gestione più controllata delle operazioni.
Inoltre, gli allevatori sono tenuti ad applicare misure di riduzione del rischio, tra cui l’uso di repellenti per insetti e il test PCR sugli animali da movimentare. È importante notare che gli spostamenti verso i macelli nazionali non presentano restrizioni, a condizione che nel giorno del trasporto gli animali non mostrino segni clinici e siano macellati entro 24 ore dall’arrivo.
Raccomandazioni per gli allevatori
Per gli allevatori, l’invito è forte e chiaro: seguire scrupolosamente le normative per limitare la diffusione di questa malattia. È essenziale la formazione su come riconoscere i segni clinici ed attuare le misure preventive necessarie per proteggere le proprie greggi. Il coordinamento con il servizio veterinario locale diventa cruciale in questo frangente, non solo per la salute degli animali, ma anche per il futuro degli allevamenti sardi.
la situazione nelle altre province
Distribuzione dei focolai nel territorio sardo
Oltre ai focolai nelle province di Nuoro e Oristano, altre aree della Sardegna patiscono gli effetti della lingua blu. A Sassari si segnala solo un focolaio, mentre in Gallura si registrano 57 casi. L’Ogliastra conta 31 focolai, il Medio Campidano 45, il Sulcis 106 e infine nella città metropolitana di Cagliari sono 77 i focolai identificati. Questi numeri avvertono di un problema sistemico che interessa tutta l’isola, non limitato a poche aree.
L’attività di monitoraggio continua e gli organi competenti sono all’opera per contenere l’espansione della malattia, ristabilendo sicurezza e salute per gli animali e per il settore zootecnico. Il supporto della comunità e l’impegno degli allevatori saranno determinanti nella gestione di questa crisi sanitaria.