Ultimo aggiornamento il 13 Agosto 2024 by Giordana Bellante
L’estate del 2023 sta portando con sé un incremento significativo degli incendi boschivi in Italia, un fenomeno che preoccupa profondamente le autorità competenti. Secondo Carlo Metelli, vicario della direzione centrale per l’emergenza dei Vigili del fuoco, sebbene il numero di episodi sia aumentato, grazie a interventi tempestivi e coordinati le dimensioni dei focolai sono contenute. Tuttavia, la stagione estiva avanza e la prospettiva di una situazione critica si profila all’orizzonte, specialmente fino alla metà di agosto.
Territori più colpiti dagli incendi
Un’analisi delle regioni maggiormente interessate
Le regioni italiane continuano a combattere contro il flagello degli incendi, con un aumento straordinario dei casi che coinvolge non solo le tradizionali zone a rischio. Oltre a Calabria e Sicilia, quest’anno anche la Puglia ha registrato un numero crescente di incendi, segnalando un allerta che non può essere sottovalutato. La Sardegna, storicamente vulnerabile a questo tipo di eventi, ha visto un aumento del rischio, in particolare durante le giornate caratterizzate da forti venti di maestrale. In quest’isola, i sistemi di intervento autonomo si sono dimostrati fondamentali per la gestione delle emergenze, in particolare per salvaguardare le aree abitate.
Un episodio tragico che ha colpito la squadra dei Vigili del fuoco è avvenuto a Nova Siri, dove due colleghi hanno perso la vita nel tentativo di domare le fiamme. Riferimenti a situazioni critiche emergono anche a Monte Mario, a Roma, e a Vieste, nel Foggiano, dove circa 500 abitanti sono stati costretti a evacuare. Questi eventi evidenziano l’importanza di una preparazione adeguata e di una risposta tempestiva.
Principali fattori scatenanti degli incendi
Analisi delle cause e delle dinamiche in gioco
L’analisi degli incendi boschivi non si limita a osservare i danni causati, ma cerca di capire ciò che li genera. Uno dei fattori principali che contribuiscono alla frequenza e alla gravità degli incendi è certamente il problema strutturale legato all’abbandono del territorio. Il fenomeno dello spopolamento, che ha colpito molte aree rurali e montane, ha provocato un aumento della vegetazione spontanea, che, unita a una mancanza di manutenzione, crea un ambiente propenso alle fiamme.
Il confine tra urbano e rurale è di per sé un’area delicata; infatti, nei pressi delle grandi città, incendi possono scaturire dai rifiuti abbandonati o da insediamenti abusivi che compromettono la sicurezza ambientale. Inoltre, il fenomeno delle pratiche agricole tradizionali, come il bruciare i terreni da parte di alcuni pastori, contribuisce a rendere la situazione più complessa. Sebbene queste pratiche abbiano uno scopo ecologico, se non gestite correttamente, possono facilmente sfuggire di mano e diventare un rischio per l’ambiente circostante.
Non ultimi, ci sono anche atti dolosi o colposi, atti vandalici che vengono perpetrati nei boschi e che richiedono un’adeguata azione delle forze dell’ordine. L’importanza dell’uso di tecnologie moderne, come i droni, per monitorare e controllare le aree a rischio è diventata evidentemente cruciale nel panorama attuale. La sorveglianza aerea permette di individuare focolai prima che gli incendi si diffondano in modo incontrollato, supportando l’operato dei Vigili del fuoco sul campo.
Questa estate 2023 rappresenta quindi una sfida significativa per il nostro paese, non solo per i pericoli immediati degli incendi, ma anche per le misure da attuare nel lungo termine per garantire la sicurezza delle comunità e dei territori.