Ultimo aggiornamento il 20 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Il virus Mpox, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, torna a far parlare di sé a causa di un incremento dei contagi, in particolare nel continente africano. A seguito della dichiarazione d’emergenza da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , il Ministero della Salute italiano ha emesso una circolare con raccomandazioni per il monitoraggio e la prevenzione. In questo articolo, analizziamo la situazione attuale, l’epicentro dell’epidemia e le misure preventive attuate.
L’aumento dei casi di Mpox nel mondo
Avvertimenti e indicazioni sanitarie
Il Ministero della Salute italiano ha allertato la popolazione circa i rischi associati al virus Mpox Clade I, invitando i cittadini a evitare eventi pubblici nei Paesi con focolai confermati. In particolare, il documento, firmato dalla capo del Dipartimento della prevenzione, Maria Rosaria Campitiello, sottolinea l’importanza della sensibilizzazione dei viaggiatori diretti verso aree a rischio. È necessario fornire informazioni dettagliate sui sintomi e sui metodi di protezione, sia prima che durante il viaggio, al fine di tutelare la salute pubblica.
La circolare include anche il monitoraggio delle varianti del virus e la preparazione delle strutture sanitarie italiane nel caso di un aumento dei contagi. Questi allarmi si sono intensificati dopo il termine dell’emergenza sanitaria mondiale relativa al Covid-19, rendendo fondamentale un approccio proattivo nella gestione della ripresa del virus Mpox. Con l’emergere di ceppi più pericolosi, è essenziale mantenere alta l’attenzione su questa malattia infettiva.
Epicentro dell’epidemia e diffusione geografica
Situazione attuale in Africa
La Repubblica Democratica del Congo è attualmente identificata come l’epicentro dell’epidemia di Mpox. Secondo le stime dell’OMS, i contagi nel continente africano hanno raggiunto i 567 casi nel mese di giugno, un numero che potrebbe risultare sottostimato. L’Africa Centers for Disease Control and Prevention, infatti, riporta circa 15.000 casi e 461 decessi dall’inizio dell’anno. Queste statistiche evidenziano non solo l’aumento dei contagi, ma anche la capacità del virus di espandersi oltre i confini nazionali.
Recenti rapporti dell’OMS indicano che anche Paesi come Burundi, Kenya, Rwanda e Uganda hanno iniziato a registrare i primi casi di infezione. Questa situazione ha creato forte preoccupazione tra le autorità sanitarie internazionali, poiché denota un cambiamento significativo nel comportamento del virus, capace di diffondersi in regioni precedentemente non colpite.
Analisi delle varianti: Clade I e Clade II
Differenze tra i ceppi del virus
Il virus Mpox si presenta in varianti, tra cui Clade I e Clade II. La ricerca italiana pubblicata su The Lancet Infectious Disease ha analizzato i distintivi di Clade I, notando che è più aggressivo e presenta un tasso di mortalità intorno al 10%. Questo sottotipo, che è rimasto endemico in Africa Centrale per decenni, ha recentemente mostrato una capacità di diffondersi a livello globale.
Al contrario, Clade II, che è predominante in Africa occidentale, ha un tasso di mortalità inferiore all’1% e si è diffuso in modo più ampio al di fuori del continente africano. Le differenze nei tassi di mortalità e nelle caratteristiche di trasmissibilità tra i due cladi sono fondamentali per le autorità sanitarie, che devono adattare le strategie di risposta epidemiologica sulla base di comportamenti e tipologie virali.
Vigilanza e preparazione negli stati membri
Collaborazione internazionale
La ricerca e l’analisi del comportamento dei virus richiedono un’elevata collaborazione internazionale, come evidenziato dagli esperti. Il monitoraggio e la valutazione continua dei genomi virali sono essenziali per comprendere l’evoluzione e la diffusione di Mpox. Infatti, secondo gli autori del suddetto studio, è fondamentale mettere in atto un intervento tempestivo e strutturato per affrontare la crisi, basandosi su esperienze passate di epidemie come Ebola e Covid-19.
La comunità internazionale è chiamata a unirsi, riconoscendo che le malattie infettive non conoscono confini. Le crisi sanitarie recenti hanno insegnato che un’adeguata infrastruttura sanitaria e una preparazione collettiva sono vitali per gestire situazioni di emergenza.
Situazione in Italia: focolai attuali e misure preventive
Monitoraggio e aggiornamento della situazione
Al momento, in Italia non sono stati registrati nuovi casi di Mpox dal mese di agosto 2024. Il Ministero della Salute ha implementato misure di sorveglianza diagnostica e ha convocato un tavolo interministeriale per affrontare la tematica in maniera coordinata. Dal 20 maggio 2022, data del primo caso segnalato in Italia, sono stati confermati 1.056 casi di Mpox, con un trend di contagio che ha mostrato il picco nell’estate del 2022.
Le autorità italiane continuano a monitorare attentamente la situazione per prevenire ogni possibile contagio, rendendo essenziali le informazioni adatte da fornire a tutti coloro che viaggiano verso aree con focolai attivi. Essa è una priorità nella lotta contro la diffusione di questo virus, così come la continua comunicazione tra i vari enti sanitari e la popolazione per garantire la massima sicurezza.