Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
La situazione epidemiologica in Italia continua a destare preoccupazione con un incremento significativo dei contagi da Covid-19. Nella settimana dal 25 al 31 luglio, sono stati riportati oltre 17.000 nuovi casi, un aumento del 24% rispetto ai 13.672 della settimana precedente. L’analisi fornita dal monitoraggio della cabina di regia del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità mette in luce anche l’aumento dell’incidenza dei casi per 100.000 abitanti, che ora si attesta a 29.
Andamento dei contagi e incidenza regionale
Aumento significativo delle nuove infezioni
Dall’analisi settimanale emerge un allarmante aumento dei casi di Covid-19. La settimana dal 25 al 31 luglio ha registrato un totale di 17.006 nuove infezioni, con un incremento del 24% rispetto ai 13.672 casi segnalati la settimana precedente. Questo aumento, sebbene considerevole, rappresenta un incremento relativamente minore rispetto al periodo dal 18 al 24 luglio, quando i contagi erano aumentati del 50% rispetto alla settimana precedente. L’incidenza settimanale, calcolata in base ai casi ogni 100.000 abitanti, mostra un incremento da 23 a 29 casi.
La Campania al primo posto per nuovi casi
A livello regionale, è la Campania a registrare il numero più elevato di infezioni, con 3.071 nuovi casi. Al secondo posto si trovano la Lombardia e il Lazio, con 2.957 e 2.450 casi rispettivamente. Le altre regioni e province autonome rimangono sotto la soglia dei 2.000 nuovi contagi. In particolare, la Campania registra un’incidenza di 55 casi ogni 100.000 abitanti, evidenziando un trend di crescita rispetto alle Marche, che si fermano a un solo caso per 100.000 abitanti.
La situazione dei ricoveri
Occupazione dei posti letto in leggero aumento
Il monitoraggio evidenzia anche un aumento nei ricoveri ospedalieri. Al 31 luglio, l’occupazione dei posti letto in area medica ammonta al 3%, corrispondente a 1.829 ricoverati. Questa cifra rappresenta un aumento rispetto alla settimana precedente, quando l’occupazione era al 2,4%. Anche i ricoveri in terapia intensiva mostrano un incremento, attestandosi a 0,6% con 55 pazienti, in confronto allo 0,4% della settimana del 24 luglio. Questi dati segnalano un aumento stabilmente negativo, suggerendo che la pressione sulle strutture sanitarie potrebbe incrementare se la tendenza dei contagi non si inverte.
L’emergere della variante KP.3.1.1
Salita preoccupante della nuova variante
In aggiunta agli aumenti nei contagi, la variante KP.3.1.1 si sta diffondendo rapidamente nel territorio italiano. Questo ceppo, un discendente della variante KP.3, ha rappresentato circa il 31% delle infezioni nel mese di luglio, un incremento significativo rispetto all’1,9% di maggio. Dati preliminari indicano che la KP.3.1.1 è responsabile di oltre 3 casi su 10, con un’attenzione particolare da parte delle autorità sanitarie per rintracciare e monitorare l’evoluzione di questa sotto-variante. La variante è caratterizzata da una specifica mutazione nella proteina Spike, ponendo ulteriori sfide nella lotta contro la diffusione del virus.
Monitoraggio internazionale
Secondo il report del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, la situazione è sotto stretto monitoraggio a livello nazionale e internazionale. La co-circolazione delle sotto-varianti di JN.1 rende necessaria una vigilanza continua e aggiornamenti regolari sulla composizione delle varianti circolanti. L’approccio strategico include anche la valutazione dell’Rt, l’indice di trasmissibilità, fissato a 1,19, in una situazione che richiede un’attenzione costante per contemperare la diffusione e la protezione della salute pubblica.