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Aumento dei contagi influenzali a fine 2023: esperti avvertono, vaccini necessari per la salute pubblica

Un’emergenza sanitaria si staglia all’orizzonte con l’approssimarsi della stagione influenzale. Alla fine del 2023, i contagi influenzali hanno subito una netta impennata, acuiti dalla concomitante diffusione del Covid-19 e del virus respiratorio sinciziale . Gli esperti del settore, tra cui Emanuele Nicastri e Francesco Vairo dell’INMI Spallanzani di Roma, invitano a prestare la massima attenzione e a considerare la vaccinazione come l’unica arma efficace per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani, i soggetti fragili e gli immunodepressi.

Il quadro allarmante dei contagi influenzali

Un incremento preoccupante dei casi

Il 2023 si chiude con un forte incremento dei contagi influenzali, che hanno raggiunto livelli allarmanti in diverse regioni italiane. Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, si registra un incremento dei casi autenticamente preoccupante, con un probabile picco che potrebbe interrompere l’equilibrio preesistente in cui le malattie respiratorie di stagione, come l’influenza, coesistono con il Covid-19 e l’RSV. Sfruttando la ricca esperienza accumulata, i medici avvertono che tale miscela di patogeni potrebbe avere conseguenze devastanti, al punto che il numero di decessi potrebbe comportare la scomparsa simbolica di una città italiana di provincia di circa 20 mila abitanti.

L’importanza della vaccinazione

La vaccinazione contro l’influenza, il Covid-19 e l’RSV emerge come l’unico strumento di prevenzione raccomandato per le categorie a maggior rischio. Tuttavia, l’attuale scenario vaccinale è da considerarsi allarmante: le vaccinazioni antinfluenzali dell’anno scorso hanno visto una riduzione della copertura immunitaria, scesa dal 20,2% al 18,9%. Il calo di immunizzazione tra la popolazione over 65 è particolarmente preoccupante, con una diminuzione stimata del 53%. Nicastri è chiaro nel definire il problema, sottolineando che “le complicazioni dovute all’influenza provocano annualmente 5.000-10.000 decessi.”

La preoccupazione per la prossima stagione influenzale

Quale scenario ci attende?

Francesco Vairo, supervisore del Servizio regionale di Sorveglianza delle Malattie Infettive nello stesso ospedale romano, risponde all’interrogativo su come si presenterà la stagione influenzale imminente. Le indicazioni provenienti dall’emisfero australe, dove la stagione influenzale ha già attecchito, suggeriscono un’incidenza significativa di casi di sindromi simil-influenzali. Con il quadro epidemiologico che mostra una coesistenza di influenza, Covid e RSV, Vairo avverte che la situazione potrebbe richiedere un’azione decisiva nel campo della vaccinazione per far fronte a uno scenario potenzialmente critico.

Pianificazione vaccinale

Per affrontare tale scenario, gli esperti sollecitano la popolazione, in particolare gli anziani e i soggetti a rischio, a pianificare sin da ora la loro campagna vaccinale. Nicastri raccomanda di contattare il medico di famiglia per organizzare un calendario vaccinale che possa efficacemente prevenire le forme gravi delle patologie in circolazione. Il suggerimento è di considerare la somministrazione dei vaccini in una sede unica, un’ottima soluzione per ottenere una copertura immunitaria integrata.

La battaglia contro la resistenza vaccinale

Superare la stanchezza vaccinale

Uno dei principali ostacoli nell’emergenza pandemica è rappresentato dalla cosiddetta “stanchezza vaccinale”, un fenomeno crescente che ha portato molte persone a relazionarsi con la vaccinazione come un’esigenza sempre meno urgente. Nicastri sottolinea che “vaccinare una persona sana contro patologie che potrebbero non manifestarsi è potenzialmente controintuitivo.” Per questo motivo, bisogna informare la popolazione sui possibili effetti collaterali, senza trascurare l’importanza di prevenire le forme gravi di malattia.

Focus sull’RSV e sugli adulti

Il virus respiratorio sinciziale, storicamente associato ai più piccoli, ha un impatto considerevole anche sugli adulti, specialmente sulla popolazione sopra i 60 anni. I dati delle società scientifiche esplorano l’ampiezza del fenomeno, stimando circa 3 milioni di casi di sindromi respiratorie acute, oltre 465.000 ricoveri ospedalieri e circa 33.000 decessi correlati all’RSV in Europa tra la fascia di età considerata. Con simili cifre, risulta vitale che anche le persone sane, che non rientrano nei gruppi a rischio, considerino la vaccinazione, soprattutto se operanti in settori a rischio come la sanità o i trasporti pubblici.

La situazione sanitaria impone una vigilanza costante e una pianificazione incisiva delle campagne vaccinali, con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica e limitare potenziali perdite di vita durante la stagione influenzale. Il messaggio è chiaro: “la prevenzione è fondamentale e la responsabilità collettiva deve prevalere.”

Luisa Pizzardi

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